Gabriella Romano & C. S.a.s.

Invito l’area abbigliamento ad attrezzarsi di professionalità e cortesi verso i clienti. Oggi sono stata vittima di offese gratuite e che non sono in linea con la Mia persona nè educazione. so bene che deve essere portato abbigliamento nuovo o quasi , preferibilmente riconducibile ad un brand. La ragazza del settore abbigliamento definisce alcuni d...

Invito l’area abbigliamento ad attrezzarsi di professionalità e cortesi verso i clienti. Oggi sono stata vittima di offese gratuite e che non sono in linea con la Mia persona nè educazione. so bene che deve essere portato abbigliamento nuovo o quasi , preferibilmente riconducibile ad un brand. La ragazza del settore abbigliamento definisce alcuni dei miei capi come CINESERIA,forse si riferiva a capi Zara o non so a cosa esattamente. Ad ogni modo guardandomi attorno ho notato parecchi grembiuli e costumi male esposti e senza una “marca”. Ma in ogni caso il tema non è lo scarto dei capi, perché per me la signorina in oggetto non è Donatella Versace o bottega veneta o blumarine ecc..ma una persona che non sa probabilmente esprimersi. Non condivido dunque la terminologia utilizzata ed il linguaggio oltretutto offensivo nei confronti dei cinesi. Oggi tutti compriamo Made in china, a volte anche inconsapevolmente. Perché screditare o offendere i cinesi. Ma come si permette? Le stesse cose possono dirsi in modo diverso, semplicemente scartando ciò che si ritiene non idoneo e stop, senza andare oltre con offese e commenti. La suddetta “signora” continua a collezionare brutte figure perché quando mi sono allontanata dall area abbigliamento per andare verso la cassa principale e riscuotere,inizia ad offendermi parlando con una cliente: precisamente dice: neppure si fa un giro e guarda i grembiuli. La prossima volta mi faccio un tour ma a differenza sua porto con me stile ed educazione