Voglia di un bel trekking di primavera? Ecco 5 mete in Italia

Dal Veneto al Piemonte, dall’Emilia-Romagna alla Puglia, passando per le Marche e l’Umbria: ecco le idee per 5 trekking perfetti da fare durante la primavera
Temperature miti, cielo azzurro, la natura che si risveglia e fiorisce: la primavera è probabilmente la stagione che più di altre accende la voglia di fare un trekking all’aria aperta. Basta vestirsi nel modo giusto, dotarsi dell’attrezzatura di base e definire la meta. In Italia c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Da nord a sud, in alta montagna o in collina, vicini all’ultima neve o vista mare: ci sono tantissime destinazioni in Italia perfette per un trekking di primavera. Ecco qualche consiglio utile su dove andare e cosa vedere.
Trekking di primavera: dove andare in Italia
Nel nord-est, sulle Prealpi Venete, ci sono numerose destinazioni perfette per chi vuole passeggiare all’aperto godendosi l’aria di primavera. Una buona meta per un trekking è ad esempio il Sentiero delle 2 Rocche: ci si tiene a bassa quota (la massima altitudine raggiunta è la cima panoramica del Colle di San Giorgio, a poco più di 400 metri) ma il percorso è lungo e piacevole. Si parte da Asolo, comune in provincia di Treviso. Il sentiero è ricco di saliscendi e attraversa i bellissimi colli Asolani. È utile dotarsi di un buon GPS, oltre che di zaino e scarpe adatte per i trekking.
Le due rocche che danno il nome al sentiero sono la rocca di Asolo e quella di Cornuda. Tra andata e ritorno bisogna considerare circa sei ore di cammino, ma niente paura: invece che fare subito rientro a casa, si potrebbe valutare di fermarsi a riposare ad Asolo, città fortificata di interesse storico e naturalistico, oppure a Treviso. Se poi si vuole rendere il trekking di primavera sulle Prealpi Venete l’occasione per trascorrere unvero e proprio weekend fuori porta, allora si può raggiungere la vicina Venezia.
Spostandosi in Piemonte, una buona meta per un trekking di primavera è il lago delle Streghe. Si trova sull’Alpe Devero, in val d’Ossola: questo luogo è soprannominato “paradiso delle ciaspole”, appunto perché in inverno regala percorsi incantevoli ai ciaspolatori, ma sarebbe un errore non visitarlo anche in altre stagioni. Il sentiero è alla portata di tutti: per camminare dall’Alpe Devero al lago, che si trova a 1780 metri di altitudine, serve circa un’ora. Lo specchio d’acqua è una visione incantevole, circondato da larici e da alte vette rocciose. Anche il resto del percorso non è da meno: si passa attraverso il bosco e piccoli gruppi di case in pietra, tra cui ci sono anche alcuni bar o ristoranti.
Chi vuole fermarsi in zona più a lungo può cercare qualche struttura ricettiva e dedicarsi ancora per uno o due giorni ad altri trekking dei dintorni. In zona ci sono anche i famosi orridi di Uriezzo (siamo sempre nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola), canyon scenografici scavati nella roccia nei quali è possibile camminare. Il percorso è breve e la visita richiede poco tempo.
Idee per un trekking di primavera in Emilia-Romagna
Scendendo nel Centro Italia, ci sono molti trekking perfetti per la primavera anche in Emilia-Romagna. Una destinazione da prendere in considerazione è l’itinerario dell’Abetina reale, sull’appennino Tosco-Emiliano. Anticamente “legnaia” del ducato d’Este e poi proprietà privata, oggi questo bosco è un paesaggio incontaminato e suggestivo che fa parte del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il trekking parte da Case di Civago e, con un dislivello di 750 metri, attraversa diverse località, tra cui San Leonardo e Case del Dolo.
La stanchezza del trekking non cancella la voglia di continuare a esplorare i dintorni? Allora vale la pena fermarsi nella vicina Villa Minozzo, comune in provincia di Reggio Emilia, o poco lontano. In zona ci sono, ad esempio, la Rocca del Melocio, le Fonti di Poiano e la Pietra di Bismantova, anche quest’ultima una buona meta per una passeggiata primaverile.
Itinerari consigliati per un trekking in primavera

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Sull’appennino umbro-marchigiano probabilmente non c’è meta migliore per un trekking di primavera del monte Vettore, la vetta più alta dei Monti Sibillini (2476 metri). La cima è panoramica e il percorso per arrivarci è abbastanza lungo: dieci chilometri in totale, per un dislivello complessivo di 900 metri, proprio sul confine tra Umbria e Marche. Lungo il percorso non ci sono alberi né zone d’ombra; quindi, è meglio compierlo con il clima mite della primavera che non sotto il cocente sole estivo! Inoltre, questo itinerario parte da Castelluccio, la cui piana in primavera è celebre per la coloratissima fioritura delle lenticchie, che inizia di solito a maggio.
Scendendo ancora più a sud, in Puglia, una buona meta per un trekking di primavera è sicuramente il Gargano, che in questa stagione non è ancora preso d’assalto dalla folla. Tra i vari percorsi di questa zona, a due passi dal mare, ce ne sono alcuni molto belli che attraversano la Foresta Umbra.
Patrimonio Unesco e località meno nota rispetto alle spiagge, la Foresta Umbra è ombrosa, antica e brulicante di vita: con un po’ di fortuna si potrebbero avvistare volpi, tassi, lepri, scoiattoli o altri animali. Sono una quindicina i sentieri che attraversano questo bosco, tra cui un itinerario semplice che inizia dalla località Baracconi e arriva alla Riserva orientata Falascone. Trekking a parte, anche in questo caso vale la pena fermarsi una o due notti in zona, così da godersi (magari) anche qualche giorno di mare.
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