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Tutte le regole della tombola napoletana

La classica tombola napoletana dopo il pranzo di Natale è un must: ecco come funziona e come si gioca a questo divertente gioco da tavolo

07-12-2018 (Ultimo aggiornamento 18-12-2018)

Sale giochi

Natale è un momento speciale per tutti non solo per il significato religioso, ma anche perché in questo periodo ci si riunisce in famiglia per fare l’albero di Natale e trascorrere del tempo insieme: la tombola napoletana in queste occasioni diventa protagonista.

Fare una partita a tombola fra parenti dopo la cena della Vigilia o dopo il pranzo di Natale, magari sorseggiando un digestivo o un vino da meditazione, è ormai una tradizione che si sta diffondendo anche oltre confine.

La storia della tombola napoletana

Secondo la leggenda la tombola napoletana nasce nel 1734. Re Carlo III di Borbone quell’anno voleva rendere legale il gioco del lotto che nella sua forma clandestina stava togliendo introiti alle sue casse. Il frate di S. Domenico Gregorio Maria Rocco, però, condannò il gioco come amorale e quindi si oppose con forza a tale decisione. Dopo lunghe discussioni si arrivò a un accordo: sì al gioco legale, ma non nel periodo natalizio dove bisognava concentrarsi sulle preghiere. Il popolo ovviamente non ci stava e per l’occasione portò il gioco in famiglia all’interno delle case, rivisitandolo: nasceva la tombola con la smorfia.

Come si gioca a tombola?

Ripulita la tavola da piatti e centrotavola natalizi, ecco che nelle occasioni familiari ci si prepara a giocare a tombola: si tirano fuori il tabellone, le cartelline e i gusci di frutta secca per coprire i numeri che escono. A differenza della normale tombola, la tombola della smorfia napoletana è arricchita da un tocco in più divertente per animare i giochi. A ogni numero, infatti, come nel lotto, viene associato a una relativa “smorfia”.

Le regole della tombola sono semplici:

  • qualcuno pesca un numero da un “panariello” (cestino di vimini) e lo pronuncia a voce alta assieme al relativo significato;
  • chi ha il numero nella sua cartelletta lo oscura/segna a modo suo;
  • l’obiettivo del gioco è quello di fare tombola, cioè di riempire tutta la cartelletta per vincere il premio finale.

Nelle versioni più diffuse si premiano anche ambo, terna, quaterna, cinquina o in quelle meno conosciute la decina, cioè il completamento delle due righe; e il tombolino, cioè si premia il secondo a fare tombola.

Significato dei numeri della smorfia nella tombola napoletana

Ogni numero della tombola napoletana fa riferimento a una smorfia, cioè a una credenza ancestrale locale. Si trova un po’ di tutto, anche riferimenti a riti o al sesso.

Ecco qual è il significato dei 90 numeri:

  1. L’Italia
  2. La bambina
  3. La gatta
  4. Il porco
  5. La mano
  6. Gli organi sessuali femminili
  7. Il vaso
  8. La Madonna
  9. La figliata
  10. I fagioli
  11. I topi di campagna
  12. I soldati
  13. S. Antonio
  14. L’ubriaco
  15. Il ragazzo
  16. Il deretano, inteso come colpo di fortuna
  17. La disgrazia
  18. Il sangue
  19. La risata
  20. La festa
  21. La femmina nuda
  22. Il pazzo
  23. Lo scemo
  24. Le guardie/polizia
  25. Il Natale
  26. Anna, la madre della Vergine
  27. Il vaso da notte
  28. Le mammelle
  29. Il membro maschile
  30. Le munizioni
  31. Il padrone di casa
  32. Il capitone (piatto tipico)
  33. L’età di Cristo
  34. La testa
  35. L’uccello
  36. Le nacchere
  37. Il monaco
  38. Le botte
  39. Il capo al collo
  40. L’ernia inguinale
  41. Il coltello
  42. Il caffè
  43. La pettegola
  44. Il carcere
  45. Il vino buono
  46. Il denaro
  47. Il morto
  48. Il morto che parla
  49. Il pezzo di carne (prosperità femminile)
  50. Il pane
  51. Il giardino
  52. La madre
  53. Il vecchio
  54. Il cappello
  55. La musica
  56. Il cadere
  57. Il gobbo
  58. Il pacchetto
  59. La peluria
  60. Il lamento
  61. Il cacciatore
  62. L’assassinato
  63. La sposa
  64. La giacca elegante
  65. Il pianto
  66. Le zitelle
  67. L’atto sessuale (il totano nella chitarra)
  68. La zuppa
  69. Il sottosopra
  70. Il palazzo
  71. L’uomo “di merda”
  72. La meraviglia
  73. L’ospedale
  74. La grotta
  75. Pulcinella
  76. La fontana
  77. I diavoletti
  78. La prostituta
  79. Il mariuolo
  80. La bocca
  81. I fiori
  82. La tavola imbandita
  83. Il mal tempo
  84. La chiesa
  85. Il purgatorio e le anime
  86. La bottega alimentare
  87. I pidocchi
  88. Il caciocavallo
  89. La vecchia
  90. La paura

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