Riapertura piscine: come tornare a nuotare in tutta sicurezza

La riapertura delle piscine ha reso felici grandi e piccini, ma quali sono le regole da rispettare per tornare a tuffarsi in sicurezza? Le trovate di seguito
Con la riapertura delle piscine (anche quelle all’interno delle palestre) in seguito all’applicazione delle normative della fase 2 del COVID-19 (anche noto come Coronavirus), le strutture e gli atleti (anche chi desidera imparare a nuotare) dovranno attenersi a una serie di regole che garantiscono la sicurezza delle strutture senza compromettere in alcun modo la salute dei presenti.
In questo articolo, faremo luce su tutte le normative necessarie alla riapertura delle piscine, tenendo presente che le regole possono variare di regione in regione.
Riapertura piscine: normative per la riapertura
Alcune di queste normative sono a carico dei titolari della gestione dell’attività sportiva, mentre altre sono regole di buona convivenza che tutti gli ospiti sono tenuti a seguire.
Tanto per cominciare, il titolare della piscina è tenuto a diffondere tutte le regole necessarie al rispetto e l’ottemperanza delle normative che seguiranno, aiutandosi con cartelli e con la contingentazione degli accessi. Per garantire la massima sicurezza degli ospiti, all’accesso i titolari possono rilevare la temperatura corporea e impedire l’ingresso a chi supera i 37.5°C.
In generale, vige il divieto di organizzare feste, assembramenti, manifestazioni o eventi di intrattenimento in piscina; va da sé che le tribune non possono essere utilizzate in alcun modo, con divieto d’accesso assoluto al pubblico.
I titolari dovrebbero inoltre calendarizzare gli accessi, in maniera da introdurre solo un numero ridotto di persone in base alla capacità della struttura. Le prenotazioni andranno dunque conservate per 14 giorni dopo l’effettiva giornata di uso.
Riapertura delle piscine: normative igieniche per la riapertura
Ecco alcune delle normative igieniche per la riapertura delle piscine:
- Negli spogliatoi e nelle aree della piscina, è necessario garantire almeno un metro di distanza tra le persone.
- I vestiti e gli oggetti personali vanno riposti nella propria sacca, che andrò infine collocata nell’apposito armadietto. I titolari possono inoltre distribuire delle sacche di plastica monouso per ridurre ancora di più il contatto degli effetti personali con le strutture della piscina.
- È necessario igienizzare le mani sia all’entrata che all’uscita della piscina. Il titolare è tenuto a lasciare dei dispenser di gel idroalcolico disinfettante in luoghi visibili, così che gli utenti possano usufruirne senza difficoltà.
- La pulizia degli ambienti dev’essere intensificata ed eseguita anche più volte al giorno. Anche lettini, ombrelloni e sdrai devono sempre essere sanificati dopo ogni singolo utilizzo.
- Nei parchi acquatici, le piscine devono essere convertite in semplici vasche di balneazione.
La superficie di calpestio a persona per il solarium ammonta a 7 metri quadrati in densità di affollamento. Lo stesso vale per la superficie d’acqua: massimo una persona ogni 7 metri quadrati. Sdrai e lettini devono essere distanziati di almeno 1 metro e mezzo tra loro, e accessibili tramite percorsi dedicati per evitare il contatto con altri nuclei famigliari.
Riapertura piscine: trattamento dell’acqua
Per quanto riguarda la qualità dell’acqua, è necessario “assicurare l’efficacia della filiera dei trattamenti dell’acqua e il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 -1,5 mg/l; cloro combinato ≤ 0,40 mg/l; pH 6.5 – 7.5. Questi limiti devono essere rispettati tassativamente in presenza di bagnanti. I controlli microbiologici e chimici devono essere effettuati prima della balneazione”.