Breve approfondimento sul salto in lungo

Specialità dell'atletica leggera, il salto in lungo ha una tradizione molto antica: scopri tutti i dettagli e la tecnica corretta da seguire per un buon salto
Come sintetizza bene lo scrittore francese Jean Giraudoux “Il solo volo che l’essere umano abbia potuto realizzare fino a oggi è il salto”. Una immagine suggestiva che ci porta nel cuore della disciplina del salto in lungo, una delle attività sportive più naturali, come la corsa, ma per conseguire dei buoni risultati è fondamentale mettere in campo velocità e coordinazione. Apprendere la giusta tecnica può sembrare difficoltoso all’inizio, ma con allenamento e forza di volontà, potrai renderti conto che il salto in lungo non è così difficile come sembra.
La disciplina sportiva del salto in lungo ieri e oggi
Una storia molto antica, quella del salto in lungo, che compare per la prima volta alla 18esima Olimpiade nel 708 a.C. in Grecia, nel pentathlon, una gara articolata in cinque eventi: corsa, salto in lungo, lancio del disco, lancio del giavellotto e lotta greca. Il salto in lungo antico, era però, diverso da quello odierno, in quanto gli atleti greci impugnavano due pesi (le altere), che venivano fatti oscillare prima del salto, eseguito senza rincorsa, mossi in avanti prima dello stacco e all’indietro nell’arrivo.
Oggi il salto in lungo appartiene alla categoria dei salti in estensione come il salto triplo ed è una disciplina sia maschile che femminile dell’atletica leggera, nella quale gli atleti, dopo una rincorsa, arrivano nella zona limite dove poter saltare, denominata “asse di battuta”, provando ad atterrare il più lontano possibile dall’area ricoperta di sabbia. La lunghezza del salto viene misurata dal limite di battuta, indipendentemente dal punto esatto dove l’atleta ha staccato.
La tecnica del salto in lungo
Tutti i tipi di salti che afferiscono all’atletica leggera, anche il salto in alto, hanno delle caratteristiche comuni a partire dalle 4 fasi principali: rincorsa, stacco, volo e atterraggio (chiusura). Le fasi del salto in lungo non sono frazionate, ma consequenziali e un ipotetico errore può ripercuotersi sulle fasi successive e sul risultato della prova. Rispetto alla tecnica, la partenza del salto in lungo può avvenire da fermi, per inquadrare meglio l’asse di battuta, oppure con alcuni passi preliminari di avvio, per una più efficace decontrazione.
1. Rincorsa
La prima fase della rincorsa ha il fine di far assimilare al centro di gravità del corpo dell’atleta, l’energia cinetica necessaria che sarà trasformata, nella fase di stacco, in velocità di uscita. Per capire il rilievo della rincorsa, basti pensare alla forza esercitata dagli arti inferiori, necessaria nel salto in lungo da fermo per atterrare a 2-3 metri di distanza. Più energia verrà accumulata nella rincorsa, migliore sarà il risultato del salto. La corsa deve essere caratterizzata da una buona velocità graduale, con busto eretto e ginocchia alte, accelerando in maniera calibrata e adattandosi alle capacità dell’atleta.
2. Stacco
Una buona rincorsa sarà tramutata in un salto degno di nota, proprio da uno stacco ben fatto. Appena prima dello stacco gli ultimi tre appoggi devono essere rapidi, per poi arrivare al caricamento dell’atleta per coinvolgere l’intero corpo in sincronia, a partire da una buona apertura tra le due cosce e l’angolo del ginocchio.
3. Fase di volo
I movimenti in questa fase di volo nel salto in lungo, differiscono tra gli atleti, esprimendo sempre un grande lavoro dei muscoli addominali, e volto al mantenimento dell’equilibrio e a disperdere l’effetto di rotazione.
4. Atterraggio
L’ultima fase del salto in lungo, deve compiersi con le gambe in completa estensione. Inizialmente gli arti sono flessi e in seguito si allungano, prima di entrare a contatto con il suolo sabbioso. Busto in avanti, per poi arrivare con la testa avvicinata il più possibile alle ginocchia.
Una specialità molto affascinante, quella del salto in lungo, che richiede molta pratica e allenamento, considerando che gli atleti professionisti procedono con veri e propri studi mirati sulle tecniche migliori per ottimizzare le fasi di volo e realizzare un salto “quasi” pindarico!