Balli country: tipologie e consigli per principianti
Tutte le tipologie di balli country e alcuni consigli per chi vuole avvicinarsi ai balli dell'America dell'Ovest
Chiudete gli occhi e immaginate di essere nel vecchio West, saloon, indiani, cowboys, polvere per le strade e in lontananza la musica e il rumore degli stivali che rimbalzano sul legno. Se avete intenzione di imparare a ballare e cimentarvi con i balli country questa è l’atmosfera in cui vi dovrete calare per goderne davvero appieno.
Questo ballo pieno di energia arriva appunto dall’America dell’Ovest e temporalmente si colloca nel periodo del vecchio West, quando i minatori che giungevano principalmente dall’Irlanda e dalla Gran Bretagna, si ritrovavano dopo una lunga giornata di lavoro a cercare un po’ di svago. Era in quel momento che ognuno di loro mostrava agli altri le danze tradizionali della propria zona e le mischiavano alle musiche e alle abitudini dei cowboys. Per far fronte al fatto che le persone muovevano passi differenti, comparve la figura del “the caller” che aveva il compito, come suggerisce il suo nome di chiamare i passi.
La danza country viene definita “Line dance”, cioè ballo in formazione nel quale i ballerini si dispongono su una o più linee, rivolti dallo stesso lato, ballando in sincrono. Questo tipo di coreografia non prevede che ci sia contatto fisico (caratteristica comune tra i vari tipi di line dance).
Può essere presente una sola linea oppure ci si può disporre su più file, una dietro l’altra. Di solito i movimenti sono per tutti gli stessi ma ci sono anche varianti in cui si segue l’iniziativa di un leader, che si sposta intorno alla pista, tenendo la mano del vicino.
La mancanza di contatto è da ricondurre proprio al fatto che essendo ballato dai lavoratori delle miniere e dai cowboys, fosse prettamente a partecipazione maschile , probabilmente sudati e sporchi dopo la dura giornata. Inoltre per spostarsi utilizzavano il cavallo e quindi sugli stivali venivano montati gli speroni, che in caso di contatto con gli altri partecipanti avrebbero potuto ferirli, senza contare la stanchezza derivante dalla cavalcata che poteva creare non poche difficoltà nell’apprendere i passi o nell’accompagnare una dama sulla pista da ballo. Quindi la danza diveniva un adattamento spontaneo dei passi alle musiche, facendo fronte al fatto che cappello, pistole e stivali venissero tenuti indosso.
Quando si parla del background culturale, non possiamo certo tralasciare il fatto che durante quel periodo la società fosse particolarmente puritana e quindi il contatto tra uomini e donne non era particolarmente ben visto.
La difficoltà del ballo è sancita dal numero di “count”, che sono i battiti della musica, più il numero è elevato più la danza sarà complessa.
La base della coreografia sono i passi, tra i più famosi troviamo:
- Grapevine: sequenza che prevede che il ballerino si sposti di quattro passi in direzione laterale. Un piede di lato, l’altro incrociato dietro, il primo posizionato di nuovo di lato e il secondo in touch. Il passo può subire delle variazioni.
- Chassé: un piede si sposta di lato, l’altro si posiziona vicino al primo (portandoci il peso), il quale si sposta nuovamente di lato.
- Weave: è simile al grapevine ma con un incrocio sia davanti che dietro. Può essere eseguito sia verso destra che verso sinistra. Con questo passo si viene a creare una sorta di zig-zag.
- Triple Step: tre passi eseguiti in soli due battiti della musica. Può essere eseguito in avanti, all’indietro, a destra, sinistra oppure anche sul posto.
- Pivot: passo avanti e giro
L’abbigliamento che di solito viene utilizzato è comodo e informale, ma non ha nulla a che fare con l’abbigliamento da palestra. Potete divertirvi indossando pantaloni con le frange e camice a quadri per rendere il tutto ancora più in linea col personaggio.