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Saldi: le regole e i diritti dei consumatori

Come funziona il reso dei prodotti acquistati in saldo e quali sono le regole? Ecco i diritti dei consumatori su acquisti e resi online o fisici

01-01-2022 (Ultimo aggiornamento 10-01-2022)

Centri commerciali e outlet

Come consumatori, si è abituati alla consapevolezza che si possa restituire un articolo acquistato. Tale azione, chiamata anche reso, permette di ricevere in cambio della restituzione l’esatta cifra spesa al momento dell’acquisto, oppure un altro articolo dello stesso prezzo (oppure di un prezzo maggiore, pagando ovviamente la differenza) o ancora un buono d’acquisto con una validità temporale specifica e dell’esatto valore di quanto speso.

Ma quali sono le regole riguardanti i resi durante i saldi? Cosa accade quando si acquista qualcosa nel periodo promozionale dei saldi ma si decide di restituirlo al negozio, fisico oppure online? Come fare per evitare fregature durante i saldi?

Saldi e resi: a cosa fare attenzione

L’informazione che un commerciante, di fronte al reso di un acquisto compiuto durante il periodo dei saldi, possa rifiutare di accettare la restituzione è molto diffusa. Sono in molti a chiedere: «ho comprato un articolo in saldo ma poi non andava bene e il negoziante si è rifiutato di cambiarlo: può farlo?».

La prima grande differenza, in questo particolare caso, è legata alla merce stessa. La merce è difettata? Se sì, il venditore deve cambiarla. Anche se si tratta di un reso di un articolo preso in saldo, se il prodotto che ho comprato non funziona questo deve essere accettato al momento della restituzione e cambiato con uno funzionante, oppure mandato in riparazione dallo stesso venditore, che si fa carico dell’operazione.

Solo in un secondo momento, se non è di fatto possibile ottenere un articolo nuovo e funzionante oppure lo stesso, ma riparato, si può chiedere una restituzione del denaro speso o un buono dello stesso valore. Deve essere posta attenzione, però, a quanto tempo può passare per denunciare un bene non funzionante dopo l’acquisto. Si tratta di due mesi, quindi di 60 giorni per reclamare i propri diritti alla sostituzione con un articolo nuovo o una riparazione. 

Nel momento in cui si denuncia il non funzionamento o il malfunzionamento di un bene, è necessario possedere lo scontrino che comprovi l’acquisto fatto. In sua assenza, un venditore può rifiutarsi di mandarlo in riparazione o sostituirlo poiché manca la prova della data in cui è stato acquistato.

Nelle vendite online, in caso non sia presente una fattura, vale anche la documentazione che si trova all’interno del pacco recapitato o le comunicazioni ricevute per posta elettronica al momento dell’acquisto. Per tale motivo si consiglia di non gettare scontrini e fatture ma di conservarli per un periodo di almeno sei mesi in seguito all’acquisto, per ogni evenienza.

L’articolo non piace più: cosa fare?

Cambiare idea: a tutti può succedere. Magari sull’onda di un impulso si acquista un capo di abbigliamento, un accessorio o anche un oggetto a un prezzo vantaggioso grazie a una promozione e, poco dopo, si comprende di non averne alcun bisogno. Tra i diritti dei consumatori in periodo di saldi, però, bisogna evidenziare il fatto che un negoziante non è tenuto ad accettare una restituzione se un cliente cambia idea sull’acquisto.

In caso si voglia avere la certezza che, una volta cambiata idea, un negozio accetti un reso soprattutto nel periodo dei saldi, la cosa migliore da fare è chiedere al momento dell’acquisto. In questo modo, un commerciante potrà spiegare qual è la politica dell’attività commerciale non solo in termine di reso, ma anche di limiti temporali di restituzione o di motivi.

Ricordiamo, infatti, che un commerciante deve accettare un reso solo in caso di merce difettosa o non funzionante, in presenza di scontrino o fattura. Si deve poi fare molta attenzione alla presenza di avvisi scritti presenti all’interno degli esercizi commerciali: se questi affermano che la merce (indicata a livello generico, e non con aggettivi come “difettosa”) può essere cambiata entro un certo limite di tempo, allora un cliente se ne può avvalere per fare un reso con in mano scontrino o fattura.

Saldi e resi online: come funziona?

Un discorso diverso è quello delle compere online: molti sono i siti che hanno un e-commerce la cui politica permette di restituire un articolo anche non difettoso perché, semplicemente, si è cambiata idea. Anche tale reso, però, ha un limite massimo in cui può essere effettuato: è sempre consigliabile leggere la pagina dedicata di ogni sito alle politiche in materia di cambio e reso di un articolo, e i tempi relativi.

Spesso, all’interno del pacco contenente l’articolo si trova già un’etichetta preaffrancata da apporre sullo stesso pacco, o su uno nuovo, perché questo possa essere rispedito al mittente a carico del venditore online. Una volta ricevuto e accettato il reso, si può essere rimborsati della cifra esatta spesa.

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