Radio vintage, storia e caratteristiche

Una guida utile per individuare i modelli di radio vintage più interessanti e ricchi di storia, dalla Grundig al Transistor, fino alla prima SONY
La passione per il passato, per le mode andate e tutto ciò che riguarda la propria infanzia o la giovinezza dei propri genitori, è più viva che mai. Una tendenza che va dagli abiti al collezionismo, il che ha riportato in auge vinili e giradischi, e che nei prossimi anni potrebbe donare nuova vita anche alle musicassette. Restando in ambito musicale, in molti sono alla ricerca di radio vintage, pur non sapendo bene quali modelli acquistare.
Radio Grundig vintage
Impossibile sbagliare mettendosi sulle tracce di una vecchia, ma ben tenuta, radio Grundig vintage. Si tratta di un marchio che ha fatto la storia del genere, fondato nel 1945. L’azienda tedesca nasce dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale, quando tutte o quasi le radio tedesche risultavano distrutte. In questo scenario Max Grundig seppe vedere una ghiotta opportunità, realizzando la celebre Heinzelmann, obiettivo di ogni collezionista che si rispetti. La sua particolarità è data dal fatto di non presentare valvole tubolari. Enorme e immediato il successo di questa radio, oggi vintage, che ha portato alla nascita di una fabbrica, impegnata in seguito nella realizzazione di apparecchi tv e del primo registratore a nastro portatile, particolarmente richiesto a sua volta nel mercato dei collezionisti.
Radio Transistor vintage
Le radio a transistor vintage rappresentano molto spesso il punto di partenza per una collezione di questo genere. Sono infatti alquanto semplici da trovare sul mercato, a buon prezzo e in ottime condizioni. La loro produzione ha avuto inizio nel 1954, costituendo un’evoluzione in ambito tecnologico e conferendo una netta spinta al settore sul mercato. Oggi guardiamo a quegli apparecchi, per noi giganteschi, con una certa nostalgia, ma soprattutto ignari della reale portata di quegli oggetti e della grande storia che hanno vissuto.
Come detto, generalmente il costo è alquanto ridotto, dunque alla portata di tutti. Un vero collezionista però si metterà sulle tracce di modelli particolari, magari appartenuti a personaggi famosi. Un modello in particolare non potrà mancare sugli scaffali di un vero appassionato: la Regency TR1, ovvero la prima radio a transistor mai realizzata al mondo.
Svariati i modelli ancora oggi reperibili. Rapidamente le “scatolette” si diffusero a macchia d’olio. Tutte in plastica, con qualche fregio cromato e una caratteristica custodia in cuoio, che le rendeva particolarmente eleganti. Le versioni tascabili furono le prime a entrare in commercio. In seguito, però, trovarono il proprio spazio sul mercato anche le radio a transistor portatili, che è oggi ancora possibile individuare nelle case dei nostri nonni, con mobiletto in legno rivestito. Queste presentavano un’antenna telescopica e una maniglia utile per il trasporto.
Altro modello interessante da individuare sul mercato è quello risalente al 1955. In questo anno si assistette infatti a un’ulteriore stravolgimento. In Giappone, la Tokyo Tsushin Kogyo riuscì ad acquistare la licenza di produzione delle radio a transistor. Si apprese così la tecnologia e in seguito si arrivò alla produzione di una linea propria. In due anni, dal 1953 al 1955, si sviluppò la radio TR-55, nota soprattutto perché riportava per la prima volta il marchio SONY.