Qual è la differenza tra clavicembalo e pianoforte
Per gli appassionati di musica non c'è niente di meglio di andare alla scoperta di nuovi strumenti, inclusi quelli un tempo molto utilizzati, ancora...
Il clavicembalo è uno strumento musicale molto antico. Simile esteticamente al pianoforte, ha alcune caratteristiche in comune con quest’ultimo, ma anche alcune importanti differenze. Vediamo quando è nato questo particolare strumento e quali peculiarità ci sono nell‘imparare a suonare pianoforte e clavicembalo.
La storia del clavicembalo
Il clavicembalo è uno strumento rinascimentale e fa parte della famiglia degli strumenti musicali a corde con tastiera. Fece la sua comparsa nel XIV secolo dapprima in Italia, poi si diffuse in tutta Europa. In realtà, sotto questo nome si raggruppano tre tipi diversi di strumento:
- la spinetta e il virginale, che erano due strumenti di dimensioni ridotte e facilmente trasportabili,
- il clavicembalo propriamente detto, di grosse dimensioni.
Probabilmente il successo di questo strumento e la conseguente diffusione dipende dall’ampia possibilità musicale e dal prestigio che offriva a chi lo possedesse. Presto divenne una vera e propria moda tra i nobili che ne facevano gran sfoggio.
Il suo periodo d’oro durò per tutto il periodo Barocco, tanto da diventare uno degli strumenti più apprezzati della musica profana, in contrapposizione all’organo, destinato invece alla musica sacra.
Ebbe un periodo di declino, durato circa un secolo, nel momento in cui fece la sua comparsa il pianoforte, per ritornare di nuovo di moda nel XIX secolo, quando ci fu un importante ritorno alla musica antica.
Differenza tra clavicembalo e pianoforte
Diversamente da altri strumenti a fiato come l’armonica a bocca, il piano e il clavicembalo rientrano negli strumenti musicali a corde con tastiera. La differenza principale tra il clavicembalo e il pianoforte riguarda la meccanica dei due strumenti: infatti, se il primo produce il suono attraverso il movimento di lamelle che pizzicano le corde, nel secondo è l’azione dei martelletti a provocare la vibrazione delle corde.
La seconda differenza è strettamente legata alla prima. Infatti, la tastiera del clavicembalo non è dinamica in quanto il cambiamento della pressione sui tasti non modifica l’intensità del suono. La tastiera del pianoforte, invece, è dinamica in quanto una maggiore pressione sui tasti genera un suono più forte.
Un’altra differenza riguarda i pedali: mentre il pianoforte ne ha sempre almeno due (a volte tre) che servono da smorzatori e per attutire il volume, il clavicembalo ne è sprovvisto.
Infine, alcuni tipi di clavicembali moderni hanno due tastiere, mentre il pianoforte ne ha sempre solo una.
Clavicembalo: come si suona
Proprio a causa delle differenze strutturali tra il pianoforte e il clavicembalo, anche la tecnica da utilizzare è piuttosto diversa.
Poiché la tastiera del clavicembalo non è dinamica e non esistono pedali per smorzare e attutire i suoni, è necessario un tipo di appoggio delle dita diverso e vanno utilizzati altri mezzi per rendere espressivo il brano e per coprire eventuali silenzi che con il pianoforte non ci sarebbero. Per esempio, si possono utilizzare cambi di velocità e abbellimenti.
Alcuni sostengono che lo studio del clavicembalo sarebbe propedeutico per quello del pianoforte, ma non è una opinione universalmente condivisa. Altri esperti sostengono che si tratta di due tecniche separate proprio a causa della loro diversità.
Clavicembalo: quanto costa?
I prezzi per un clavicembalo possono variare, e di molto. Prima di tutto perché si tratta, generalmente, di una produzione artigianale e, come tale, sensibile di parecchie oscillazioni. Inoltre, a seconda del materiale con cui viene prodotto e del modello ci possono essere prezzi diversi. Se si tratta di un usato, i prezzi per il clavicembalo possono essere più abbordabili, ma anche in questo caso dipende dal produttore e dall’epoca di produzione.