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Monk strap: com’è nata la scarpa con la fibbia?

Adatte agli outfit uomo/donna casual o formali, le monk strap sono un vero must. Ecco qual è la loro storia e com’è consigliabile indossarle

27-12-2021 (Ultimo aggiornamento 10-01-2022)

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Grazie al loro aspetto senza tempo, le monk strap sono ben presto diventate un must del guardaroba maschile. Di recente, tuttavia, si sono affermate anche nel mondo femminile abbinate a pantaloni skinny o slim fit fino alla caviglia.

E se nei primi anni Novanta avevano la punta squadrata e la fibbia lucida, oggi le monk sono eleganti, sottili e amatissime dai dandyMa qual è la loro storia, e come devono essere indossate? Scopriamolo insieme.

La storia delle monk strap

Come suggerisce il termine “monk” (monaco), le monk strap discendono dai sandali con le fibbie che i monaci indossavano in epoca medievale. O meglio, dalla soluzione a tali calzature.

Il tradizionale sandalo lasciava scoperta gran parte del piede, infatti, ed era decisamente scomodo sui sentieri sassosi oppure nei campi. Così, la tomaia venne chiusa e furono mantenute le fibbie.

I monaci le usavano semplicemente come scarpe da lavoro, perché proteggevano di più ed erano più comode per lavorare rispetto ai sandali. E la fibbia, o le fibbie, le facevano sembrare abbastanza simili ai sandali tradizionalmente indossati.

Le scarpe che i monaci indossavano erano di diverso tipo, in realtà. La tipologia sopravvissuta fino ai giorni nostri è una sorta di incrocio tra i sandali e le derby, con una parte “mobile” che scavalca la linguetta e uno o due cinturini a chiudere la scarpa.

Le monk a fibbia singola sono state ormai soppiantate dalle monk con due fibbie. Pare che, la monk strap come la intendiamo oggi, sia un’invenzione (o meglio un’evoluzione) firmata da Alexander McQueen e da Yves Saint Laurent.

Altri invece attribuiscono la sua paternità a Lino Ieluzzi, proprietario di una boutique storica milanese e indiscussa icona di stile.

Monk strap: come indossarle?

Di norma, le monk strap sono una via di mezzo tra le Oxford e le Derby, considerate meno formali delle prime ma più formali delle seconde. La percezione varia però a seconda di dove ci si trova.

In Inghilterra, ad esempio, gli uomini sono soliti indossare le monk a fibbia singola con un classico completo da ufficio, mentre in Italia è facile vederle abbinate a completi colorati tra i trendsetter di Pitti Uomo.

Sta dunque un po’ alla singola persona, renderle eleganti o sdrammatizzarle. Perché non è certo solo con un completo che le monk strap stanno bene.

Anzi, il loro meglio lo danno quando vengono indossate con pantaloni chino in lino, camicia e gilet (oppure blazer). Un look perfetto dal lavoro al tempo libero, non troppo elegante ma neppure eccessivamente casual.

Vuoi indossarle coi jeans? Opta per un modello in pelle marrone e assicurati che anche cintura e cinturino dell’orologio siano in quella tonalità. Scegli poi un paio di jeans scuri a gamba dritta, stretti sul polpaccio, e abbinali ad una camicia bianca e ad un gilet in tessuto invernale.

Le monk strap in velluto nero, invece, sono perfette con un look decisamente più casual: jeans skinny neri, camicia in denim chiaro e – come capospalla – un giubbino nero lungo fino alla vita.

Anche le donne possono indossare le monk strap in una gran varietà di modi, sebbene il match per eccellenza sia con un paio di jeans skinny o di pantaloni con la piega.

Puoi lasciare la pelle nuda tra l’orlo e la scarpa, magari anche arrotolando il pantalone, oppure indossare una calza a contrasto se ami l’originalità. E con la gonna? Il modello più indicato arriva fin sotto il ginocchio, ma c’è anche chi osa con minigonna e parigine.

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