Liuto: storia, com'è fatto e come si suona

Il liuto è uno strumento a corde, nato nel Medioevo e utilizzato tra '500 e '600 che ha sembianze simili alla chitarra: ecco la sua storia e le sue caratteristiche
La storia della musica è decisamente particolare e insegna che a volte, le invenzioni del passato non hanno età. È il caso del liuto, uno strumento a corde pizzicate nato nel Medioevo e utilizzato tra ‘500 e ‘600 per suonare ogni tipo di melodia. Sembra una chitarra e in effetti, si può dire che sia il suo antesignano, ma le caratteristiche e il suono sono decisamente diversi.
Il liuto è uno strumento molto versatile, per questo è riuscito a raggiungere una grande capillarità in passato: ecco la sua storia e le sue caratteristiche.
Cos’è il liuto e come è nato
Il liuto è uno strumento della famiglia dei liuti, composta da:
- i liuti arcuati,
- i liuti a giogo chiamati anche lire,
- i liuti a manico.
Il significato di liuto è da rintracciare nella sua etimologia: fu portato in Europa dagli Arabi che lo chiamavano al ‘ud, trasformato poi in liuto in Italia, laúd in Spagna e luth in Francia.
Uno strumento simile al liuto esisteva già nel periodo dell’antico Egitto, ma per come lo si conosce oggi, appare solamente in seguito in Asia Minore nel VI secolo. È arrivato in Italia intorno all’anno Mille e in Spagna durante il periodo della dominazione araba, ma il suo vero successo è stato durante il Rinascimento, quando è diventato lo strumento ufficiale da suonare a corte.
Il liuto medievale è diverso dal liuto rinascimentale, perché come spesso accade, con il passare delle epoche, gli strumenti si modificano e si perfezionano, sia a livello tecnico che a livello estetico. Il liuto rinascimentale presenta infatti 6 ordini di corde, tutti doppi tranne quella più acuta.
Struttura del liuto: com’è fatto?
Il liuto si compone di 8 parti:
- la cassarmonica, chiamata anche guscio;
- la tavolarmonica su cui è incollato il ponticello;
- il manico;
- il capotasto;
- i piroli, che sono le chiavi attorno alle quali si arrotolano le corde per tenderle;
- la paletta;
- le corde.
Come si suona il liuto?
Questo strumento ha avuto una grande diffusione nei secoli grazie alla sua versatilità, al timbro dolce e alla leggerezza che lo rendevano perfetto sia per composizioni polifoniche, che per accompagnare un canto o una danza. Nel Medioevo si suonava con il plettro, esattamente come ora si suona una chitarra classica o una chitarra acustica, ma in seguito la tecnica prevalente è diventata sempre di più con i polpastrelli liberi. L’accordatura invece varia a seconda del tipo di liuto, se quello rinascimentale a 6 – 8 corde, oppure quello barocco a 10-13 corde.
Nel ‘600 si affermarono quindi i liuti barocchi e, per inserire sempre più corde rispetto alle tipologie precedenti si svilupparono anche altri modelli, come gli arciliuti con un secondo manico lungo sul quale erano montate le corde più gravi che venivano suonate a vuoto. Qualunque sia il loro numero, è comunque bene sapere quali corde acquistare, esattamente come succede per la chitarra.
Quanto costa un liuto?
Se sei interessato ad acquistare uno di questi strumenti, devi sapere che il prezzo del liuto è piuttosto ingente. Oggi, una delle città in cui si mantiene ancora attiva una produzione artigianale di liuti è Cremona e i suoi maestri liutai realizzano delle vere e proprie opere d’arte. Il prezzo di un liuto nuovo varia tra i 1000 e i 3500 euro, mentre se ne possono trovare di usati in buone condizioni anche a 600-800 euro, come per gli strumenti a fiato, ottimi per iniziare a studiare e suonare uno strumento musicale.