Djembe: manutenzione e costi di un tamburo africano

Ecco cos’è un djembe e come operare una corretta manutenzione di questo tamburo africano, caratterizzato da una copertura in pelle
Il djembe è un tipico tamburo proveniente dall’Africa occidentale, caratterizzato da una forma a calice. È oggi diffuso in tutto il mondo ma affonda le sue radici nella Guinea, nel Mali, in Burkina Faso, Senegal e Costa d’Avorio. La quasi totalità della struttura è in legno, con il calice ricoperto di pelle di capra, con un sistema di tiraggio lungo il bordo che consente di tener tesa la parte battente. Questo tamburo africano riveste un ruolo molto importante nella comunicazione sociale, accompagnando generalmente le danze cerimoniali e riturali.
Djembe: i prezzi del tamburo africano
Il mercato del djembe è alquanto vasto e, al di là di modelli artigianali provenienti dall’Africa, presenta dei marchi ormai ben noti, in grado di garantire dei risultati professionali. I modelli della Remo ad esempio sono popolari in tutto il mondo, offrendo ai potenziali acquirenti un design accattivante e non solo. Volgendo lo sguardo verso il modello DJ-0014-05 ci si renderà conto dell’ottima qualità del suono, unita a un’enorme durevolezza dei materiali. Ottime prestazioni e facile usabilità, ideale anche per i principianti e per i bambini che seguono corsi di musica, anche se richiede un investimento superiore alla media, pari a circa 360 euro.
Design intrigante e qualità sonore di pregio per l’HDJ4-L Nile della Meinl Percussion, che vanta una costruzione molto solida, il che consente di ottenere una durata maggiore, anche con utilizzi molto frequenti tra prove e spettacoli. Guscio in mogano, splendido alla vista e al tatto, con una testa molto ampia per consentire più battute dal basso verso l’alto. Il tutto a un prezzo decisamente accessibile, intorno ai 188 euro.
Stesso produttore ma costo ridotto, intorno ai 115 euro, per l’HDJ3-M Black River. Strumento impeccabile, particolarmente leggero e dotato di un intrigante design, abilità funzionali e qualità del suono superiori alla media. La sua struttura è composta da un unico elemento lavorato in mogano, il che favorisce le proprietà acustiche.
Questi sono soltanto pochi modelli, tutti di ottima fattura, all’interno di un variegato panorama. Ogni strumentista avrà modo di individuare il djembe ideale per le proprie caratteristiche o necessità, lasciandosi magari consigliare da esperti del settore.
Djembe: manutenzione della pelle
La manutenzione del djembe ruota intorno alla tutela della pelle, che viene protetta generalmente grazie a un costante utilizzo. Trattandosi di un materiale delicato, tale superficie dovrà essere pulita con attenzione, utilizzando dei metodi poco invasivi. Solitamente si sfrutta un semplice panno asciutto per detergere la pelle.
Un utilizzo costante può comportare però degli incidenti, come ad esempio il versare accidentalmente dei liquidi sul proprio djembe. Le svariate gocce dovranno essere rapidamente asciugate, considerando come ogni forma di liquido contenente sostanze acide o alcoliche potrebbe consumare lo strato protettivo della pelle, qualora lasciato a lungo a contatto.
Molto spesso si decide di optare per dei rimedi casalinghi, seguendo indicazioni di vario genere, individuate sul web o acquisite tramite passaparola. Allo stesso modo spesso si mette alla prova l’efficacia di alcune creme generiche, rischiando in questo modo di danneggiare il proprio tamburo africano. Si tratta infatti di prodotti non sviluppati specificamente per questa tipologia d’uso. Svolgere una corretta manutenzione del proprio djembe vuol dire però anche tutelare lo strumento dal contatto diretto con i raggi del sole o eventuali fonti di calore.