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Di che cosa si occupa l'operatore funebre?

L'operatore funebre o necroforo è una figura che svolge un lavoro complesso e delicato. Scopri in questo articolo di PG Magazine chi è e quali mansioni svolge

17-07-2020 (Ultimo aggiornamento 23-07-2020)

Onoranze funebri

Lo chiamano necroforo o becchino, ma il suo nome corretto sarebbe operatore funebre. In questo articolo, ti aiutiamo a scoprire di più sulle sue mansioni quotidiane, ordinarie e straordinarie, e sui possibili rischi di questo mestiere.

Cosa fa l’operatore funebre (o il necroforo)

Spesso, chi diventa operatore funebre passa in questo settore dopo aver praticato professioni infermieristiche o d’assistenza in strutture ospedaliere e cliniche. Le ditte di onoranze funebre che se ne avvalgono, infatti, prediligono persone che hanno familiarità con le pratiche paramediche o che abbia prestato servizio in corsia.

Ma che cos’è un operatore funebre? Il necroforo è una figura professionale che si occupa di tutte quelle pratiche di vestizione, trasporto e seppellimento del defunto, o della sua eventuale cremazione qualora questa fosse richiesta dai parenti. In alcune aziende di pompe funebri, tra cui soprattutto le più piccole, il necroforo ha anche il compito di vendere arredi mortuari e affiggere i necrologi.

L’operatore funebre è un professionista specializzato con un’importante preparazione tecnica e morale, condizioni essenziali per potersi approcciare alla salma in maniera rispettosa e, ancora più importante, saper trattare con delicatezza i sopravvissuti al defunto, i quali potrebbero stare attraversando un difficile lutto.

Di solito, il necroforo lavora in turni prestabiliti, poiché il lavoro prevede spesso anche chiamate notturne. Questo avviene soprattutto nelle grandi città, mentre nei piccoli centri il lavoro segue gli orari tradizionali. Pur essendo un lavoro poco valorizzato per via della superstizione che lo riveste in Italia, quello dell’operatore funebre è un ruolo chiave non solo all’interno dell’azienda per cui esso lavora, ma anche per l’immagine che questa deve dare di sé ai familiari in lutto. In altre parole, gli addetti alle onoranze funebri sono le prime persone che la famiglia incontra poco dopo la perdita, e deve mantenere un alto livello di decoro e rispetto, oltre che massima accortezza per la privacy che questi momenti delicatissimi prevede.

Le parole d’ordine del necroforo, dunque, sono decoro e rispetto, caratteristiche fondamentali che tutti coloro che vogliono approcciarsi a questa professione dovrebbero tenere a mente ogni giorno.

Come si diventa necroforo?

Come si diventa operatore funebre? Sempre più giovani si interessano a questa opzione lavorativa attirati dalla professionalità e dalla presunta stabilità del lavoro. Di regola, l’operatore funebre diviene tale dopo aver superato con successo un corso specializzante con esame finale. Questo corso ha durata variabile, che possono durare da un paio di giorni a più settimane.

Una volta ottenuto il titolo, è possibile mettersi in cerca di lavoro sia nel pubblico che nel privato. Nel privato sarà sufficiente inviare la propria candidatura all’agenzia delle pompe funebri, mentre per il pubblico bisognerà partecipare ai bandi di gara per necrofori indetti dai Comuni.

Per questo lavoro è necessario possedere una serie di soft skills che probabilmente durante il corso non verranno trasmesse, ma che hanno un valore inestimabile nel momento in cui si ha a che fare con i parenti del defunto, i quali possono essere soggetti a forti momenti di emotività, soprattutto alla vista della salma.

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