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Come scegliere l'urna cineraria?

La cremazione prevede la conservazione delle ceneri all’interno di un’urna cineraria. Quali sono le caratteristiche che questa deve avere e dove è possibile conservarla? Ecco delle informazioni utili sull’argomento.

25-07-2018 (Ultimo aggiornamento 12-09-2018)

Onoranze funebri

Da alcuni anni a questa parte sta diventando sempre più diffusa la scelta della cremazione, invece della tradizionale sepoltura. In questo caso le ceneri del defunto vengono conservate in un’urna cineraria che è consegnata ai parenti. Quali sono le caratteristiche di questo contenitore e dove è possibile conservarlo? Scopriamolo insieme.

L’urna cineraria nella storia

Nonostante solo di recente si stia diffondendo nel nostro paese la scelta di farsi cremare, questo rituale di sepoltura affonda le sue radici in un passato molto remoto. Le prime testimonianze risalgono al VII millennio a. C., data della più antica urna cineraria mai scoperta. Il ritrovamento avvenne in Cina, luogo di nascita di questo cerimoniale.

In Occidente, la cremazione è documentata a partire dall’Età del bronzo, quando si andò ad affiancare all’inumazione, ma mai si sostituì ad essa.

Originariamente l’urna cineraria era fatta di terracotta e decorata con materiali preziosi che indicavano il rango del defunto. Con l’avvento del Cristianesimo in Europa l’incinerazione fu bandita, per essere poi recuperata sono nel XIX secolo.

Le caratteristiche di un’urna cineraria

Ormai tutte le agenzie funebri offrono ai propri clienti varie tipologie di urne, diverse per materiale, dimensioni e prezzi. In alcuni casi è addirittura possibile realizzare un’urna cineraria personalizzata, in base al gusto del defunto. La tipologia più diffusa è l’urna in legno, la cui essenza può essere scelta tra tante oppure decorata con intarsi di pregio.

Ogni urna deve, per legge, fungere da contenitore delle ceneri, per cui dovrà essere resistente ed infrangibile. Il materiale di cui dovrà essere composta sarà altamente biodegradabile e quindi a scelta tra: legno massiccio, cellulosa o cartone, questo per consentire la naturale decomposizione dell’urna a contatto con il terreno, nel caso questa venga seppellita. Ed infine l’urna cineraria dovrà riportare gli estremi anagrafici del defunto, per consentirne l’identificazione in qualsiasi momento.

La normativa italiana sulla cremazione e sulle urne cinerarie

A stabilire tutto questo vi è un regolamento specifico. La questione del materiale di cui deve essere composta l’urna è regolamentata dalla normativa lett. d del paragrafo 14.1 della circ. min. Sanità n. 24 del 24/6/1993 e dall’Art. 75 comma 1 DPR 285/90. Ricordiamo che la cremazione non è consentita in tutte le regioni d’Italia. Per legge l’urna cineraria può essere collocata sia all’interno del cimitero che in altri luoghi, esterni ad esso, tra cui:

  • Tumulazione all’interno di una cappella gentilizia collocata all’esterno del cimitero.
  • Affido ai familiari che sceglieranno personalmente dove collocare l’urna, anche in luogo diverso dal cimitero.
  • Sepoltura privilegiata, riservata a personalità illustri, che prevederà la collocazione dell’urna all’interno di edifici pubblici, luoghi di culto, o sedi di associazioni secondo le disposizioni di legge dell’art. 105 del DPR 285/90.

Di certo la questione è delicata, ma la legge fornisce chiare direttive sulla cremazione e sulla conservazione delle ceneri del caro defunto.

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