Alla scoperta dei coloranti per tessuti
I coloranti per tessuti esistono per colorazioni a mano o in lavatrice. Ecco tutto quello che bisogna sapere a riguardo
Un vecchio capo ormai stinto, una maglietta passata di moda, un paio di pantaloni che non convincono più: non è sempre necessario gettarli via. Si può anche donare loro una seconda vita. Come? Utilizzando i coloranti per tessuti, una soluzione veloce, economica e… in grado di regalare grandi soddisfazioni! Perché tingere i tessuti non è poi così difficile, se si scelgono i giusti prodotti presenti sul mercato.
Con i coloranti per tessuti da lavatrice, così come con i coloranti per tessuti a mano, è possibile tingere davvero di tutto: capi d’abbigliamento, teli copridivani, lenzuola. Ed è possibile farlo in molti modi, a seconda del tessuto scelto. Se le fibre naturali (cotone, lino, seta, lana vergine) possono essere colorate anche con metodi naturali, le fibre sintetiche (lycra, nylon, rayon) richiedono invece l’impiego di coloranti chimici.
Vediamo allora come scegliere i coloranti per tessuti che fanno al caso nostro.
La tintura naturale
Per decidere come colorare un tessuto bisogna partire dalla sua tipologia. In commercio esistono moltissimi coloranti per tessuti, ciascuno con le sue precise caratteristiche: le tinture solide vanno bene per la lana, quelle liquide per lino, cotone e viscosa, la tintura a freddo è la scelta migliore per i tessuti delicati come la mussola. Si può scegliere di tingere a mano oppure in lavatrice, ma con un’accortezza: in lavatrice, la lana non va mai tinta.
Dove comprare i coloranti per tessuti? In qualsiasi supermercato. Oppure, se si ha un animo eco-friendly, si può decidere di optare per ciò che la natura offre: per ottenere una colorazione marrone si può usare il caffè (oppure il tè nero), per il verde le foglie d’ortica, per il giallo lo zafferano o la curcuma, per l’arancione il curry, per il rosso la barbabietola, per il rosa le fragole, per il blu le more o i mirtilli.
Basta versare in una capiente pentola un cucchiaio di sale grosso per litro d’acqua e una quantità di colorante naturale pari al peso del corpo. Si fa bollire fino al raggiungimento della tonalità desiderata, si filtra l’acqua e si mette a bollire il capo per almeno 3 ore; dopodiché, si spegne il fuoco e si lascia raffreddare l’acqua col capo in ammollo.
Tingere i tessuti a mano
Se si opta invece per un prodotto chimico, è possibile affidarsi ai coloranti per tessuti a mano. Tingere i tessuti a mano è la scelta migliore quando il capo è delicato, ed è anche un procedimento semplice da fare: si prende un recipiente capiente e resistente al colore, si portano ad ebollizione 10 litri di acqua e si aggiunge acqua freddo fino a quando la temperatura non scende a 80°: a quel punto, si versa il colorante mescolando bene e si immerge il capo per 15 minuti. Si spegne il fuoco, e lo si lascia immerso un’altra mezz’ora muovendolo di tanto in tanto. Si sciacqua quindi il tessuto con acqua corrente senza strizzarlo, lo si immerge in acqua pulita a 80° per tre quarti d’ora e, dopo averlo risciacquato, lo si lava in lavatrice a 30° con centrifuga.
Tingere i tessuti in lavatrice
In alternativa alla tinteggiatura a mano, si possono acquistare i coloranti per tessuti da lavatrice. In questo caso, il procedimento è ancora più semplice: sul fondo del cestello si posizionano le due vaschette (fissante e colorante) aperte, senza versarle. Si aggiunge 1 kg di sale grosso e si introduce il capo bagnato, avviando un lavaggio a 60° senza detersivo (a 90° per il cotone). Una volta finito, si tolgono le vaschette e si avvia un secondo ciclo, sempre a 60° ma con detersivo per capi colorati.
Importante è – dopo la colorazione – pulire la lavatrice, avviando un lavaggio a vuoto con detersivo sfuso o in flacone: in questo modo, si evita che tracce di colorante “macchino” involontariamente altri abiti.