Alexa e Google Home: quali sono le differenze?

Ecco le differenze tra Alexa e Google Home. Un’utile guida per capire quale smart speaker sia il più adatto alle proprie esigenze
Considerando come siano i due smart speaker più desiderati dagli appassionati di tecnologia, in molti si chiedono quali siano le differenze tra Alexa e Google Home. Un dubbio più che legittimo prima di operare l’acquisto del primo di svariati accessori. Per prima cosa meglio capire però cosa sia un altoparlante intelligente o smart speaker. Questo si connette alla rete Wi-Fi casalinga, a differenza di un normale speaker bluetooth, il che consente d’avere accesso alla rete, rispondendo alle richieste vocali degli utenti, riconosciute grazie a un software dedicato. Ciò da vita a una sorta di vera e propria conversazione tra sé e un assistente vocale, già ampiamente sdoganato dai nostri smartphone.
Come scegliere tra Alexa e Google Home
Con Alexa si fa riferimento al sistema Amazon Echo, che il grande pubblico ha ormai da tempo iniziato a definire sfruttando il nome scelto per il suo assistente vocale. Un dettaglio che aiuta l’utente a immedesimarsi maggiormente in una conversazione, come accade ad esempio con Siri. Per quanto riguarda Google Home invece ci si rivolgerà sempre al nome del brand per avviare ricerche di vario genere.
È bene sottolineare come non esista un vincitore assoluto, ma soltanto due soluzioni preferibili a seconda delle proprie esigenze. Un elemento chiave nella scelta da effettuare è la compatibilità. È necessario analizzare i propri dispositivi, che siano mobili o installati all’interno del proprio ambiente domestico. È possibile che si sfrutti di frequente Google Maps per lavoro o piacere, organizzando viaggi o delineando i percorsi per raggiungere i propri clienti. Così come che in casa sia presente Google Chromecast come appendice della propria televisione. In molti invece non possono fare a meno di acquistare su Amazon, magari concedendosi un regalino al giorno. C’è invece chi adora la Firestick applicata alla propria tv, e da lì gestisce Amazon Prime Video, Netflix e tanto altro. Alcuni servizi, come quelli di streaming video e musicali, sono condivisi dai due smart speaker, ma occorrerà preferire quello che offre maggiore compatibilità con il proprio stile di vita.
Differenze tra Alexa e Google Home
La differenza principale risiede nel mondo in cui Alexa e Google Home eseguono simili compiti. Per poter acquistare uno dei prodotti in maniera consapevole, senza fare un salto nel buio, si dovrà necessariamente passare in rassegna i dispositivi, servizi, brand e piattaforme supportati dai due, mettendoli a confronto con i materiali in proprio possesso e quelli che si conta di acquistare nel prossimo futuro. È bene ricordare però che l’acquisto di intermediari come IFTTT o Broadlink consente di connettere altri brand agli altoparlanti (solo se supportati).
Una volta individuati i giusti dispositivi e accessori per arricchire il proprio reparto domotica personale, entrambi effettueranno un ottimo lavoro nella gestione di luci e altro. Un punto in favore di Google Assistant è però dato dalla fase di ricerca. Alexa infatti si basa sul motore Bing, fornendo risposte prelevate da Wikipedia. Il territorio di caccia di Google è invece ampiamente più vasto. Allo stesso tempo Alexa è in vantaggio per domande inerenti lo shopping e le caratteristiche di alcuni prodotti. In fondo questo è pane quotidiano di Amazon, dove le spese online sono all’ordine del giorno per risparmiare.
Nella vita di tutti i giorni Alexa rappresenta più una fedele compagna di viaggio, con una voce quasi naturale e di certo accomodante. Il primo periodo è però trascorso a comprendere esattamente come rivolgersi a lei, considerando come la sua capacità di comprensione sia leggermente limitata rispetto a Google Assistant. In questo caso avremo a disposizione un vero e proprio assistente, più che un amico, in grado però di comprenderci meglio, dai differenti accenti alle formulazioni meno canoniche delle nostre frasi. Sotto quest’aspetto però potranno rimettere in pari i due concorrenti eventuali aggiornamenti, considerando come Alexa non abbia di questi problemi nella sua versione anglofona. Al tempo stesso negli USA è già attivo un sistema di conversazione bidirezionale, che non richiede la ripetizione di “Ok Google” ogni volta, eseguendo due comandi vocali contemporaneamente.
Google Home è giunto in ritardo in questo mercato, il che ha consentito ad Alexa di svilupparsi e migliorare le proprie skills. Il suo sistema aperto ha dato via libera, soprattutto negli USA, a più di 40mila sviluppatori. Ciò pone il prodotto di Amazon in vantaggio per quanto concerne la generale gestione della casa, integrandosi con svariate applicazioni. Ad oggi il mercato inglese è già avviato verso una totale automazione, che potrebbe concretizzarsi al 100% nei prossimi anni. L’Italia segue a breve distanza ma è bene ricordare come i prossimi aggiornamenti potranno modificare radicalmente l’immagine che oggi abbiamo di questi due contendenti quasi alla pari.