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Quando un’auto diventa d’epoca

Sono tante le persone che si appassionano alle auto antiche e desiderano possederne una: scopriamo quando un’auto diventa d’epoca e le regole da seguire

28-04-2023

Concessionarie auto e moto

Le auto d’epoca conservano un fascino senza tempo, che le fa amare da tantissime persone. Possederne una per molti è una scelta, legata non solo all’apprezzamento per questi modelli, ma anche ai vantaggi che si possono ottenere a livello economico. Ma quando un’auto diventa d’epoca? Quali sono i requisiti che deve possedere?

Ci sono delle leggi ben precise che indicano quando un’auto può essere considerata d’epoca, la tipologia di tassazione e di esenzioni che vanno applicate, se possono circolare su strada pubblica e come. Per poter collezionare e utilizzare un’automobile che è stata costruita e venduta molti anni fa è necessario informarsi su tutte le regole da seguire.

È altresì importante conoscere la differenza tra auto d’epoca e auto storiche per evitare di infrangere importanti leggi e norme del codice della strada.

Dopo quanti anni un’auto diventa d’epoca: tutti i requisiti

Un’auto diventa d’epoca dopo che sono passati 30 anni dalla sua iscrizione al registro ASI, ossia dopo che sono passati 30 anni da quando è stata costruita. Non è da confondere con l’anno di immatricolazione, che deve risalire ad almeno 20 anni prima.

Trascorso questo periodo di tempo, l’auto, per essere considerata d’epoca, deve essere cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) ed essere registrata all’ASI (Automotoclub storico Italia), in un pubblico registro in cui si annotano le auto storiche ancora attive e funzionanti.

È importante che l’auto si trovi in un ottimo stato di conservazione, sia dal punto di vista estetico che tecnico. In mancanza di questi requisiti la macchina non può essere iscritta al registro e, di conseguenza, non viene considerata d’epoca.

Auto storiche e auto d’epoca: le differenze

Shutterstock

Auto storiche e auto d’epoca vengono spesso confuse, ma non sono la stessa cosa. Tra le due intercorre una grande differenza: le prime, a differenza delle seconde, possono circolare liberamente. Le seconde hanno bisogno di un’autorizzazione che nella maggior parte dei casi è limitata a manifestazioni ed eventi specifici.

Le auto storiche sono tutte quelle vetture d’interesse storico o collezionistico e che sono iscritte all’ASI. Mantengono tutte le caratteristiche tecniche ed estetiche originali, ad esclusione degli interventi necessari per consentire la circolazione. Per l’iscrizione al registro pubblico deve essere fornito un certificato in cui viene dichiarato l’anno di costruzione del mezzo.

L’auto diventa storica dopo trent’anni dall’immatricolazione. Sono auto che possono continuare a circolare su strada senza limiti se dispongono di tutti i requisiti necessari. Devono essere regolarmente iscritte al Pubblico Registro Automobilistico (PRA)

Le auto d’epoca, proprio come le auto storiche, hanno un interesse collezionistico o storico, ma sono prive dei requisiti necessari per la circolazione senza limiti su strada pubblica. Per questo motivo non è possibile iscriverle al Pubblico Registro Automobilistico.

Possono essere esposte o possono circolare solo in alcune eccezioni, se in possesso di particolari autorizzazioni. Tra le occasioni in cui è possibile vedere un’automobile d’epoca funzionante e su strada ci sono le sfilate, i raduni, le esposizioni e le manifestazioni automobilistiche.

Per essere sicuri che la propria auto abbia tutti i requisiti necessari per essere considerata d’epoca ed essere iscritta ai registri dell’ASI è opportuno verificare attraverso l’ACI (Automobile Club d’Italia). L’ente stila una lista di tutti i modelli che hanno l’età giusta per essere considerate d’epoca e meritevoli di attenzione e tutela e l’aggiorna ogni anno.

Auto d’epoca, regolamentazioni e vantaggi

Se si possiede un’auto d’epoca si hanno dei benefici dal punto di vista fiscale. Si è tenuti a pagare una tassa di possesso del mezzo nettamente inferiore rispetto alle automobili nuove e di recente costruzione.

Le auto storiche devono pagare il bollo, ma questo non è pari a quello previsto per un’auto normale e può subire forti variazioni a seconda della Regione di residenza. È inferiore e più conveniente e va pagato solo in determinate condizioni stabilite dalla legge. Le auto di vecchia costruzione devono avere l’assicurazione per le auto d’epoca, ottenibile solo se l’autovettura è stata cancellata dal PRA ed è stata iscritta ad uno dei registri storici e pubblici dell’ASI.

Le assicurazioni per le auto d’epoca hanno una classe di merito fissa, non legata alle logiche dei bonus e dei malus. La guida è libera, ma per poter assicurare un’auto d’epoca occorre aver compiuto almeno 23 anni.

Se dal punto di vista fiscale può essere conveniente, le auto d’epoca hanno bisogno di numerose attenzioni. La manutenzione che richiedono può essere molto onerosa, poiché devono sempre essere mantenute in buono stato. Anche l’iscrizione ai registri richiede il versamento di alcune somme di denaro.

Se si vuole acquistare l’auto d’epoca dei propri sogni e partecipare ai raduni e agli eventi automobilistici ci si può rivolgere alle concessionarie. Per trovare quella più vicina a te puoi consultare PagineGialle.

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