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Come funziona la re-immatricolazione della moto?

Vuoi riprendere in mano la tua moto ma non sai se devi re-immatricolarla? Scopri in questo articolo i casi in cui bisogna farlo e quali documenti servono

18-07-2020

Autoscuole

Quando per una moto non viene pagata la tassa di possesso per almeno 3 anni consecutivi (quella che comunemente chiamiamo bollo e che siamo obbligati a pagare anche per l’auto e gli altri veicoli), allora si procede alla radiazione d’ufficio dal PRA, Pubblico Registro Automobilistico. La domanda però sorge spontanea: è possibile in seguito rimediare a questa situazione e quindi reimmatricolare la moto, iscriverla nuovamente al PRA e rimetterla in strada? 

È il caso ad esempio delle moto d’epoca, che restano inutilizzate per parecchio tempo. La risposta è semplice: una moto che viene radiata può tornare a circolare liberamente su strada, l’importante è che per prima cosa si proceda con la reimmatricolazione. 

Come si avvia una pratica di reimmatricolazione di una moto radiata dal PRA?

Nel caso in cui vogliamo reimmatricolare una moto che è stata precedentemente radiata dal Pubblico Registro Automobilistico, allora le strade sono differenti. Nel caso in cui siamo in possesso dei documenti, quindi la carta di circolazione e le targhe originarie, il primo ufficio a cui dobbiamo rivolgerci è quello Provinciale ACI Pubblico Registro Automobilistico della provincia in cui si ha la residenza. In questa sede è possibile procedere con la richiesta di reiscrizione della moto al registro. Una volta che questa viene effettuata, allora bisogna richiedere anche l’annotazione nei registri della Motorizzazione Civile, ma vediamo bene tutto nel dettaglio:

  • se il proprietario della moto da reimmatricolare è in possesso delle targhe originarie, ma non ha la carta di circolazione del veicolo, allora prima bisogna richiedere la reimmatricolazione con la stessa targa agli uffici della Motorizzazione Civile. Si ottiene in questo modo la reimmatricolazione e quindi la nuova carta di circolazione, indispensabile per poter poi reiscrivere la moto al Pubblico Registro Automobilistico; 
  • se il proprietario della moto invece non ha nemmeno le targhe originarie della sua due ruote, allora la reimmatricolazione deve essere fatta sempre presso ma Motorizzazione Civile, ma in questo caso l’ufficio affida un nuovo numero di targa. Il veicolo può essere reiscritto al PRA nel momento in cui il proprietario ottiene la reimmatricolazione e quindi anche la nuova carta di circolazione.

Quando la moto che era stata precedentemente radiata dal PRA viene poi reiscritta al registro, ovviamente il proprietario avrà l’obbligo di pagare il bollo, ovvero la tassa di possesso del veicolo stesso. Qualsiasi delegazione dell’Automobile Club, oppure una qualunque agenzia di pratiche auto, può aiutare e fornire consulenza sulle varie pratiche necessarie. 

Per quanto riguarda i mezzi ritenuti di interesse storico e collezionistico, è possibile procedere con la reimmatricolazione anche di questa tipologia di veicoli. In questo caso deve essere consegnata però una documentazione molto dettagliata che certifichi la provenienza della moto e la sua vita, fino al momento della sua immatricolazione. I Registri Storici autorizzati dovrebbero poi rilasciare una documentazione supplementare.

Non sempre è semplice procedere alla reimmatricolazione di una moto o di qualsiasi veicolo, soprattutto se non si hanno documenti. Per questo consigliamo sempre di chiedere informazioni ai relativi uffici, anche per quanto riguarda i costi.

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