Che cos'è l'additivo AdBlue e quando è obbligatorio

L'additivo Adblue svolge un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di gas. Scopri di più in merito a questo liquido per il serbatoio dell'automobile
Siamo nell’epoca in cui il diesel sembra andare progressivamente verso l’eliminazione totale, si vedono continue modifiche alla normativa sulle emissioni e blocchi alla circolazione sempre più restrittivi per quanto riguarda le vetture alimentate a gasolio. Per questo motivo, con il timore che il divieto totale dei veicoli diesel diventi realtà, sia i conducenti che i produttori stessi di macchine stanno cercando e progettando sempre più soluzioni alternative a questo problema, come le auto ibride.
Prima di spiegare cos’è l’additivo AdBlue, è opportuno sapere che i motori diesel, nel momento in cui bruciano il carburante, emettono sostanze inquinanti nell’atmosfera che possono causare problemi respiratori alle persone molto più che le automobili a metano o gpl. Questo è ovviamente il motivo per cui si parla sempre più dell’eliminazione dei motori diesel dalla produzione e, lo scorso 1° ottobre, nel nord Italia, è entrata in vigore la nuova normativa che blocca la circolazione degli Euro 3.
Additivo AdBlue: che cos’è
L’additivo AdBlue è una sostanza composta da urea e acqua, si presenta come un liquido incolore e inodore, non è tossico né infiammabile. Viene inserito in un serbatoio apposito dell’automobile per poter essere iniettato nel sistema di scarico, andando a pulire e depurare i gas che ne fuoriescono. Grazie a questo prodotto, le emissioni di ossido di azoto della vettura vengono scomposte in vapore acqueo e gas di azoto non nocivo.
Additivo AdBlue: come funziona?
Il ruolo primario dell’additivo AdBlue è quello di contribuire alla riduzione delle emissioni di ossidi di azoto dei motori alimentati a gasolio, compito che svolge insieme alla tecnologia SCR di cui vengono dotate tutte le vetture Euro 6 di nuova produzione. La sostanza viene iniettata all’interno dell’impianto di scarico e, durante la combustione, quando la temperatura è elevata, si trasforma in ammoniaca e anidride carbonica, convertendo i NOx in azoto e vapore acqueo, andando a ridurre quindi le emissioni inquinanti.
La soluzione che adottano molte case automobilistiche, quindi, è montare i dispositivi già citati con tecnologia SCR, Selective Catalytic Reduction, che controllano le emissioni e necessitano del reagente AdBlue per funzionare. L’utilizzo di questo sistema è obbligatorio per tutti gli automobilisti che hanno un’auto Euro 6 e che vogliono sfruttare al massimo la propria vettura.
Le emissioni di NOx che vengono rilasciate dagli scarichi delle auto alimentate a diesel, come abbiamo detto, danneggiano l’ambiente come rivelano i controlli effettuati tramite la sonda lambda. Per questo l’utilizzo dell’AdBlue è fondamentale perché riesce a suddividere le particelle dei gas di scarico, non venendo mai a contatto con il diesel stesso.
L’ AdBlue deve essere versato nel serbatoio apposito, che non deve mai essere riempito con nessun’altra sostanza. Devono essere utilizzati strumenti e attrezzature appositi anche per il rifornimento e la conservazione del prodotto, che vanno sempre tenuti puliti per evitare la contaminazione dell’additivo. Per la pulizia non deve mai essere usato nessun altro liquido se non l’acqua demineralizzata e per la conservazione è necessario tenere l’AdBlue a temperature inferiori ai 30° C e lontano dalla luce solare.
Additivo AdBlue: quando è obbligatorio?
L’additivo AdBlue deve essere usato obbligatoriamente nelle auto Euro 6, in conformità all’atto legislativo in vigore dal 2016 che rende le auto più ecologiche, limitando le emissioni di gas, stabilendo delle restrizioni sulla quantità di NOx e idrocarburi rilasciati nell’ambiente. È questo il motivo per cui le case automobilistiche dotano le proprie vetture della tecnologia SCR, che presenta un catalizzatore nel quale viene iniettato l’AdBlue.
Un’auto diesel di medie dimensioni solitamente ha un serbatoio per questo tipo di additivo che contiene circa 10 litri di prodotto; ogni 1.000 km percorsi ne viene consumato circa un litro, anche se il consumo dipende anche dal carico e dallo stile di guida. Le vetture hanno dei sensori appositi che avvisano della necessità di rifornimento di AdBlue, è importante che nel serbatoio ci sia sempre un certo livello di soluzione, visto che la legislazione dell’Unione Europea vieta l’avvio del motore se il serbatoio apposito per questa sostanza è vuoto. La maggior parte dei concessionari vende l’additivo AdBlue, come anche garage, negozi di ferramenta e stazioni di servizio. Il prezzo si aggira attorno ai 15-20 euro per taniche da 10 litri.