Cosa sono i vini biologici e biodinamici e differenze principali

Il vino biologico e il vino biodinamico sono sempre più richiesti e apprezzati. Ecco cosa sono
Sono diversi anni che si è diffusa molto la vendita di prodotti biologici: il “green” che rispetta l’ambiente ha ormai conquistato molte persone. E non è più nemmeno raro sentir parlare di vini biologici e biodinamici, industriali e artigianali, o anche direttamente naturali. Questo perché l’attenzione del consumatore è cresciuta e di molto, grazie proprio alla diffusione di diverse tipologie. Vini bio dei quali però non sappiamo molto, in quanto le etichette stesse non chiariscono bene quali siano i requisiti ai quali devono far riferimento.
Cosa sono i vini biodinamici e biologici
Ed è proprio per questo motivo che finché non è stata introdotta una normativa che regolamentava questo settore, ci sono stati diversi produttori che etichettavano il loro marchio come vino biodinamico o vino biologico, senza che questi lo fossero davvero. Inoltre questi stessi termini vengono spesso utilizzati impropriamente, assimilandoli come se fossero dei sinonimi del prodotto. L’aumento di questa tendenza comunque nell’acquisto dei vini biologici si è manifestata anche durante il Vinitaly di quest’anno: un settore interamente dedicato ai cosiddetti vini “green” infatti ha riportato che ormai sono oltre 500 milioni i litri che si vendono nelle enoteche e nei negozi bio, oltre che ai classici supermercati.
In generale, il prodotto bio è così denominato in quanto segue una specifica normativa che esclude tassativamente l’utilizzo di pesticidi e diserbanti, prevedendo invece l’impiego di sostanze e organismi ammessi dall’agricoltura biologica, sulle viti. In realtà questa normativa riguarda anche i metodi che vengono utilizzati per produrre il vino in cantina, ma questi non si discostano nel complesso dai metodi che vengono utilizzati normalmente. Ma qual’è allora il significato e la differenza tra un vino biodinamico e uno biologico? Andiamo a scoprirlo insieme.
Vino biologico: caratteristiche e prezzi
Come abbiamo detto precedentemente, grazie alla regolamentazione che è stata fatta, finalmente è scritto nero su bianco quali devono essere le caratteristiche e i metodi impiegati affinché un prodotto possa essere dichiarato “bio”. Infatti, se prima bastava soltanto che l’uva prodotta derivasse da un agricoltura biologica, oggi sono diverse le norme da seguire affinché il proprio prodotto venga certificato ed etichettato come bio: oltre infatti alla coltivazione bio stessa della vigna, quindi senza OGM o sostanze chimiche, è necessaria una vinificazione effettuata con prodotti enologici, attraverso dei processi autorizzati.
Rimane consentito l’utilizzo del rame per il trattamento delle stesse piante, anche se viene consigliato e utilizzato maggiormente il gluconato di rame il quale permette una riduzione di circa dell’80% la presenza di rame minerale. In quanto la produzione del vino biologico non risulta quindi semplice, i prezzi medi si aggirano intorno ai 20-30 euro.
Vino biodinamico: caratteristiche e prezzi
Seppur non esista una vera e propria normativa che regolamenti il vino biodinamico, come quello naturale, la Demeter International (il più grande organismo privato di certificazione dell’agricoltura biodinamica) ne ha rivendicato la paternità. Infatti il protocollo Demeter, che in Italia stabilisce molte più norme rispetto ad altri paesi, punta a realizzare una produzione biodinamica che abbia una qualità superiore, legata soprattutto alla terra e all’uomo la produce.
Infatti tra le linee guida indicate nella Vinificazione Italiana, c’è la raccolta delle uve che deve essere esclusivamente manuale, l’impiego esclusivo dei lieviti indigeni delle uve e il divieto dell’uso dei tappi in silicone, dell’utilizzo di prodotti di origine animale e dell’aumento del grado alcolico naturale. Per il prezzo, dipende sempre dalla casa vinicola: infatti si possono trovare buone bottiglie a 10 euro, come anche a un centinaio di euro.