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Tipologie di acqua da bere: quale scegliere?

Le acque minerali in commercio non sono tutte uguali e la differenza non sta soltanto nel prezzo. Ecco a cosa fare attenzione prima di acquistare

04-06-2022

Bar e caffè

Facile come bere un bicchiere d’acqua. Lo dice anche la saggezza popolare che bere dell’acqua è la cosa più semplice e naturale che possa capitare. Facile, facilissimo, tanto da diventare un modo di dire. Perché non c’è bevanda che sia più adatta dell’acqua per mantenere in salute il nostro organismo.

Ma siamo sicuri che sia davvero così semplice scegliere l’acqua da bere? In realtà, l’acqua non è tutta uguale e le bottiglie in commercio che la contengono non sono tutte uguali. A distinguere i prodotti che riempiono interi bancali nei supermercati non è solo il prezzo o il colore dell’etichetta.

Dentro quell’etichetta, che leggiamo così poco spesso, ci sono una serie di caratteristiche per permettono di distinguere tra diverse tipologie di acqua da bere.

Informazioni che permettono un acquisto e un consumo consapevole, che tengano conto di quanto sta nella bottiglia che stiamo per comprare e anche delle esigenze di chi dovrà bere quell’acqua. Infatti le esigenze sono differenti per bambini, anziani o sportivi.

Non solo una questione di bollicine

Frizzante o naturale? È questa la domanda a cui siamo abituati e che ci ripete il cameriere ogni volta che andiamo al ristorante. L’acqua naturale è quella piatta, senza bollicine. Frizzante invece è l’acqua con l’aggiunta di anidride carbonica.

Effervescente naturale, infine, è quella che contiene all’origine le bollicine per via della propria origine da una zona vulcanica. Di norma questo tipo di acqua è anche ricco di sali minerali.

Ma all’interno di queste macro categorie ci sono grandi differenze che rendono ciascun tipo di acqua più o meno adatto per diverse categorie di persone. Una su tutte è la presenza di sali: tanti, pochi o pochissimi nell’acqua che beviamo?

Il residuo fisso

Un’acqua classificata come oligominerale, ad esempio, contiene una bassa quantità di minerali. Che cosa significa? Per capirlo guardiamo l’etichetta alla voce “residuo fisso”. Il numero indicato quantifica i sali che restano una volta fatto evaporare un litro d’acqua a 180 gradi.

Perché questo fa la differenza? Più il numero è alto, più sono i minerali. Per i bambini è importante che il residuo fisso sia il più basso possibile.

Un basso residuo fisso è da ricercare in particolare per l’alimentazione dei neonati e la ricostruzione del latte in polvere quando la mamma non può o non intende allattare al seno. Si considera oligominerale l’acqua con un livello di minerali sino a 500 milligrammi per litro. 

L’acqua degli sportivi

E se invece la quantità di sali minerali è più alta? Un residuo fisso oltre i 1500 milligrammi per litro non entra di norma nella dieta. Gli sportivi che hanno bisogno di reintegrare i sali persi durante l’attività fisica possono scegliere un’acqua minerale con un residuo fisso leggermente superiore a 500 milligrammi per litro. Stessa scelta può essere fatta d’estate.

Sodio sotto controllo

Tra gli indici da considerare nella scelta della tipologia di acqua da bere vale la pena di ricordare, inoltre, il livello di sodio. Ad esso si lega la pressione del sangue. L’assunzione di sodio avviene in relazione all’intera dieta seguita da una persona e l’acqua rappresenta un solo tassello dell’intero quadro.

In ogni caso soprattutto coloro che soffrono di ipertensione possono verificare con precisione la quantità di questo minerale contenuta nella bottiglia che stanno per acquistare in modo da tenerne conto e scegliere in modo consapevole. Inoltre son da preferire tipologie di acqua minerali con pochi nitrati.

Il contenitore, oltre al contenuto

L’analisi dell’acqua riportata sulle etichette delle bottiglie avviene anche per l’acqua che viene erogata dalle cosiddette casette dell’acqua, ovvero i distributori automatici che sempre più spesso vengono installati nei paesi per erogare quanto viene attinto dal sistema idrico. In questo caso ciascuno scegliere quale tipo di contenitore utilizzare.

Diversamente, quando si acquista acqua da bere già confezionata in bottiglia, occorre riflettere anche sul contenitore. Perché? Ad esempio è possibile scegliere tra vetro e plastica. Meglio, in linea di massima, il vetro.

Nel caso in cui si acquisti acqua in bottiglie di plastica è bene assicurarsi per quanto possibile che l’acqua sia stata trasportata senza essere esposta ad alte temperature. Difficile? Quasi impossibile. Si possono tuttavia verificare sull’etichetta due elementi: la località dove si trova la fonte da cui è stata attinta l’acqua e la data di scadenza.

Il primo dato – la località – ci permette di capire quanta strada abbia fatto la bottiglia prima di raggiungere il negozio dove la stiamo acquistando. La scadenza invece consente di stimare quanto il viaggio sia stato lungo. Sempre in tema plastica, un’attenzione all’ambiente fa preferire le confezioni con meno materiale.

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