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Tipi di pasta: i più venduti, i più strani, i regionali

Noi italiano abbiamo con la pasta una storia d'amore indissolubile: ma quanti tipi di pasta esistono e quali sono i piatti tipici? Scopriamolo insieme.

03-07-2018 (Ultimo aggiornamento 18-09-2018)

Mangiare bene

Sappiamo che l’Italia è la patria della pasta, ne esistono più di 300 tipi e, non a caso, ha conquistato i mercati mondiali nonostante numerosi competitor. Tra tutte le varietà, si possono distinguere tipi di pasta lunga o corta e diversi formati particolari. Quasi ogni regione è associata ad un particolare tipo, che a sua volta viene abbinato al condimento tipico locale, in base alla capacità di contenerlo e alla consistenza della pasta stessa, per andare a creare le prelibatezze della cucina tipica italiana, rinomata e amata in tutto il mondo. I differenti tipi di pasta italiana si distinguono soprattutto in base alla forma, al tipo di farina utilizzato, all’essere fresca o secca e alla presenza dell’uovo o del ripieno nell’impasto. Ma quanti tipi di pasta esistono? Scopriamolo insieme.

Tipi di pasta: un viaggio nel centro-nord Italia

In Piemonte un tipo di pasta tipico sono gli Agnolotti, uno dei prodotti più rappresentativi della cucina regionale, farce e condimenti variano a seconda della zona. Sono famosi quelli alle tre carni dell’astigiano, preparati con tre arrosti diversi. Hanno attraversato secoli di storia, se ne parla già ne La Cuciniera Piemontese del 1789. La tradizione vuole che il ripieno sia preparato con carni miste, vitello e maiale in particolare.
In Veneto invece possiamo assaggiare i Bigoli, nella ricetta originale preparati con grano tenero, acqua e sale. La principale caratteristica è la ruvidità, che consente di trattenere sughi e condimenti. Esistono alcune varianti di questa pasta che si ottengono usando tipo di farina differenti o aggiungendo l’uovo nell’impasto.
In Lombardia non possiamo non citare i Pizzoccheri, tra i piatti tipici della tradizione lombarda, prodotto altamente locale, difficile da trovare altrove. Sono un prodotto agroalimentare tradizionale della Valtellina e consistono in tagliatelle fatte con impasto di farina di grano saraceno, che dona la colorazione grigiastra, e una piccola parte di farina di frumento. Altra specialità sono i Pizzoccheri di Chiavenna, che sono invece una particolare varietà di gnocchi, preparati con farina di frumento e pane secco ammollato nel latte.
In Emilia Romagna ci sono una miriade di tipologie di pasta, parliamo dei Maltagliati, piatto tipico della tradizione emiliana molto amato. Come nascono? Quando si fanno le tagliatelle la pasta viene arrotolata e tagliata. Quella che avanza viene spezzettata in modo irregolare, ottenendo appunti i maltagliati, pezzetti di pasta all’uovo che si differenziano per forma, dimensione e spessore.
In Toscana possiamo assaggiare i Pici, un tipo di pasta fatta a mano, simili agli spaghetti ma più larghi. In alcune zone sono detti anche lunghetti. La preparazione consiste nell’appiciare, cioè lavorare a mano la pasta, tirandola.

Tipi di pasta: un viaggio nel centro-sud Italia

Chi non conosce le tipiche Orecchiette pugliesi? Si presentano come una piccola cupola di colore bianco, con il centro più sottile e la superficie ruvida. Si realizzano utilizzando farina di grano duro, acqua e sale. La ricetta tipica regionale è quella che le vede insieme alle cime di rapa. Anche gli Ziti sono un tipo di pasta pugliese, che prende il nome dalle ragazze zitelle che un tempo la domenica stavano a casa a preparare la pasta invece che andare a cercare marito.
Le Marche sono invece la patria d’origine dei Cappelletti, pasta ripiena che si ottiene tagliando la sfoglia in quadrati o cerchi, al centro viene posto il ripieno, poi viene piegata a triangolo per unire infine le estremità intorno a un dito della mano.
In Sardegna sono noti i Maloreddus, gnocchetti sardi, ed anche la pasta più rara al mondo: su filindeu. È originaria del nuorese e può essere fatta solo a mano, pochissime donne ne conoscono il metodo.
In Sicilia le Busiate sono una tradizionale ricetta della cucina trapanese. Hanno la stessa forma dei fusilli, leggermente più larghe, e prendono il nome dal ramo di buso originariamente usato per la loro trafilatura. Con pomodoro e melanzane fritte, sono uno dei classici della cucina siciliana.
Gli Scialatielli sono un formato di pasta fresca usato nella tradizione della pasta campana. Si presume derivi da due parole della lingua napoletana: scialare, cioè godere, e tiella, padella. Sono tradizionalmente fatti a mano con farina, acqua e/o latte, formaggio grattugiato, basilico fresco tritato e sale. Anche i Paccheri sono un tipo di pasta campana, di semola di grano duro di grandi dimensioni. Il loro nome significa a mano piena, in riferimento alla loro grandezza.
I Bucatini sono un tipo di pasta lunga simili a dei grossi spaghetti forati, tipici della città di Roma che li abbina a condimenti forti e semplici. È una pasta di semola di grano duro. Il condimento per eccellenza è all’amatriciana.
Questi sono solo una piccolissima parte dei tipi di pasta più richiesti e tipici della nostra penisola, vien voglia di assaggiarli tutti!

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