Tipi di olio: oliva, arachidi, girasole, palma, colza

Quanti tipi di olio esistono? Nel mondo sono davvero molte le qualità di olio che è possibile utilizzare per cucinare, ma quali sono i migliori e quelli da evitare? Ecco alcuni suggerimenti!
Quando si cucina è possibile utilizzare diversi tipi di olio, ognuno dei quali è maggiormente indicato per ricette specifiche, per questo non sempre una sola tipologia può essere utilizzata per preparare piatti diversi tra loro. Uno degli oli più preziosi e utilizzati in cucina è sicuramente l’olio d’oliva che, al pari del vino italiano, rappresenta un prodotto che racconta l’eccellenza del nostro territorio. Quest’olio con le sue proprietà organolettiche e il suo gusto unico è certamente tra i più apprezzati e costosi. Ma anche l’olio di oliva non è sempre indicato, in alcuni casi è meglio optare per un olio di semi, come quello di girasole, di arachidi o ai semi di soia. Infine, ci sono quegli oli spesso utilizzati anche nelle preparazioni industriali, o per utilizzati nelle mense e nei ristoranti, che però non sempre sono considerati buoni per la salute, come: l’olio di palma e l’olio di colza. Ma scopriamo insieme le varie tipologie di olio e come utilizzarli.
Olio d’oliva: il principe dei condimenti
L’olio d’oliva è conosciuto al mondo per il suo gusto raffinato, per il suo essere un condimento perfetto sia in cottura sia fuori cottura, e soprattutto per le sue varietà come l’olio d’oliva vergine o extra vergine di oliva (Evo). A differenza degli altri tipi di olio, l’olio d’oliva utilizzato a crudo ha diverse proprietà benefiche, grazie agli acidi grassi, i Sali minerali, e l’acido oleico contenuto al suo interno. Le proprietà benefiche dell’olio d’oliva sono riconosciute non solo in cucina, ma anche per la cura e il benessere del corpo. In cucina questo prodotto è ideale per preparare soffritti e per condire gli alimenti a crudo.
Olio di semi: girasole, soia e arachidi
Esistono diversi oli di semi, questi sono utilizzati principalmente per friggere e per la preparazione di soffritti. In alcuni casi, l’olio di girasole e di soia possono essere impiegati anche per condire alimenti a crudo anche se non hanno lo stesso aroma e sapore dell’olio d’oliva. Tra questi, il migliore per friggere è sicuramente quello di arachidi. L’olio di arachidi ha un punto di fumo molto alto, quindi non si brucia anche quando si frigge per lunghi periodi. Inoltre, l’olio di arachidi, non ha un sapore forte, quindi gli alimenti diventano croccanti senza prendere l’aroma dell’olio in cui sono fritti. Olio di semi di girasole e soia, sono invece maggiormente impiegati per cucinare, specie nelle zone in cui l’olio di oliva scarseggia o comunque è molto costoso. Gli oli provenienti dai semi sono meno pregiati e salutari rispetto a quelli di oliva, in quanto le loro proprietà organolettiche sono al di lunga inferiori. Nonostante ciò questi si adattano al consumo alimentare anche a crudo, specialmente quello di girasole, che contiene al suo interno l’acido linoleico positivo per l’organismo e la salute del cuore.
Olio di colza e palma: sono nocivi?
Nelle preparazioni industriali, spesso troviamo l’impiego dell’olio di palma o di quello di colza. Questi olii non dovrebbero essere consumati per cucinare, specie per soffritti o condimenti a crudo. Invece, possono essere usati per friggere in quanto hanno punti di fumo molto alti. Ma l’olio di Palma fa male? L’olio di palma è sempre meno utilizzato nell’industria alimentare, questo è dovuto agli effetti che avrebbe sulla concentrazione dei lipidi del sangue. Quindi aumenterebbe le probabilità di avere un infarto, a causa dell’eccesso di sostanze infiammatorie nel sangue. L’olio di Colza è anch’esso impiegato per la produzione alimentare a livello industriale, alcuni studi però hanno identificato come questo possa risultare sconsigliato per il benessere del cuore. Questo contiene dei grassi che si accumulano e portano delle lesioni ai tessuti cardiaci. Naturalmente, questi effetti si ottengono nel momento in cui se ne fa un uso eccessivo. Tra i tipi di olio, citati, quelli di palma e colza sono sicuramente i più dannosi.