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Rosato del Salento: come abbinarlo al meglio e costo

Il Rosato del Salento è un vino antico e sofisticato, molto apprezzato a tavola. Scopri qui come nasce, quanto costa e quali sono i migliori abbinamenti

13-06-2020

Enoteche e vini

Il rosato del Salento è un vino dalla tradizione antichissima. Tipico della penisola pugliese, parrebbe, infatti, che la sua produzione risalga ai tempi in cui il Salento faceva parte delle colonie della Magna Grecia. Qui, su un terreno calcareo e argilloso cresce il vitigno del Negroamaro, le cui uve, attraverso sofisticate tecniche di elaborazione, danno vita al vino rosato del Salento.

Fresco ed estivo, questo vino rosato porta con sé le note profumate e i colori accesi dei luoghi da cui proviene: un vero piacere per gli occhi e per il palato.

Le caratteristiche del rosato del Salento

Il rosato del Salento è un vino di carattere, asciutto e versatile che trova facilmente l’abbinamento con i cibi. Particolarmente adatto alla stagione estiva per la sua freschezza, è stato riscoperto e rivalutato di recente, conquistando importanti fette di mercato.

Il profumo del rosato, che unisce sentori di frutta e fiori selvatici, è uno dei tratti distintivi di questo vino, che ben rappresenta la sua terra anche nei colori vivaci: il rosato del Salento, infatti, è un vino dal colore rosa vivo e brillante, vicino alle sfumature del corallo, che si differenzia dei rosati più tenui tipici di altre zone geografiche, come la Francia, dove vengono prodotti vini pregiati.

La sua produzione avviene attraverso sofisticate tecniche sulle uve del Negroamaro:

  • la tecnica tradizionale prevede che le vinacce vengano lasciate in macerazione nel mosto per poche ore e solo in seguito vengano sgrondate
  • la tecnica più recente, invece, prevede che le uve vengano pigiate direttamente.

Dalle due tecniche si ottengono sapori e profumi diversi, ma in entrambi i casi vengono prodotti rosati con un colore vivace e senza tannini.

Rispetto ai vini rossi, proprio per la loro particolare lavorazione, i vini rosati non sono adatti per l’affinamento in bottiglia e vanno consumati entro pochi anni. Recentemente un’ottima annata è stata quella del 2017, che, grazie alle temperature elevate, ha trasferito ricchezza alle note fruttate.

Rosato del Salento: gli abbinamenti

Il rosato del Salento trova facilmente ottimi abbinamenti con i cibi grazie alla sua versatilità. Questa caratteristica è una di quelle che ha permesso a questo vino di accrescere il suo interesse da parte degli intenditori e di fargli conquistare sempre più spazio sul mercato enologico.

La sua ampia possibilità di abbinamento nasce dal fatto che ha caratteristiche intermedie rispetto ai vini rossi e ai vini bianchi. Infatti, risulta meno acido rispetto ai vini bianchi ed è più fruttato e morbido, mentre ha una struttura meno importante rispetto ai vini rossi.

Per questi motivi si abbina bene a piatti che richiedono una corposità intermedia. Dagli antipasti di pesce ai primi piatti, soprattutto se a base di pomodoro, fino ai secondi di pesce e di carne e ai formaggi freschi, la gamma di abbinamenti è davvero ampia.

Anche i piatti delicati, come i risotti, possono trovare un ottimo completamento nella morbidezza del rosato del Salento. Per quanto riguarda i dolci, senza dubbio un connubio apprezzatissimo è quello con i dolci a base di frutta.

Rosato del Salento: prezzo

Grazie alla vasta diffusione che negli ultimi anni ha avuto questo vino, i prezzi si sono differenziati, coprendo una ampia gamma di possibilità. Vini prodotti in modo più tradizionale e artigianale si contrappongono ad altri di produzione industriale: come per tutti i prodotti, vale la regola che a qualità superiore corrisponde un prezzo più alto, anche se si possono trovare produttori locali di ottima qualità con prezzi abbordabili.

In ogni caso, si può dire che tra gli otto e i dieci euro si possono acquistare bottiglie di rosato del Salento in grado di soddisfare appieno il piacere del palato.

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