Porchetta di Ariccia IGP, prodotto di eccellenza italiana

Un cuore profumato e irresistibile che si scioglie sotto la crosticina croccante. Regina della cucina laziale, la porchetta è una bontà da assaporare nell'atmosfera unica delle fraschette
Speriamo che sia femmina: è il titolo di un famoso film del grande Monicelli. E quando si parla della vera porchetta romana, quella davvero buona, è necessario che sia femmina. La carne giusta per preparare la Porchetta di Ariccia Igp è quella infatti che proviene proprio dai suini di genere femminile. Carne bianca morbida e saporita, con quel colore inconfondibile che va dal rosa al bianco e quel profumo invitante che solletica le papille gustative, frutto di un’armonia di aromi miscelati ad arte – rosmarino, pepe e aglio – la vera porchetta alla romana deve essere protetta da una croccante crosticina.
Come si prepara la porchetta di Ariccia IGP?
Forse meno pregiata della carne di Kobe o di black angus ,ma ugualmente irresistibile, dal suo sapore sfizioso e mai eccessivo, soprattutto se preparata secondo tradizione. Ottenere la classica crosticina bruna che riveste la gustosa porchetta romana non è cosa da poco. La tradizione vuole che la porchetta di Ariccia vada cotta molto a lungo – in genere cinque ore – dentro al forno a una temperatura variabile tra i 160 e i 280°C. Ovviamente si tratta di forni adeguati allo scopo, di grandi dimensioni e muniti di apposite vasche nelle quali può colare tutto il grasso che si scioglie lentamente durante la cottura. Una volta terminata questa fase, si passa al raffreddamento che deve essere graduale: è il momento in cui la porchetta Ariccia viene sistemata in specifiche celle dove la temperatura varia da 30 a 10°C.
Dove mangiare la porchetta romana?
Come la pinsa, la porchetta alla romana è uno dei piatti della cucina genuina tradizionale. Quella che ancora oggi si può gustare nelle fraschette. Chi non ha mai mangiato in una fraschetta dei Castelli Romani, deve assolutamente provare. L’atmosfera allegra e conviviale che si respira in queste antiche osterie è unica. Così come la cucina che si gusta. Accanto alla porchetta, piatto forte delle fraschette, ruotano altre specialità della tradizione, dai carciofi alla giudea alle puntarelle in padella, dalla coda alla vaccinara ai bucatini alla amatriciana.
Tutte bontà da accompagnare a qualche bicchiere di Romanella, il rosso frizzantino e dolce che viene servito in caraffe in ogni fraschetta che si rispetti. La leggenda vuole che il vino sia nato nel 1600 per colpa della domestica del Cardinale Ferdinando Taverna, la Romanella appunto, che lo lasciò fermentare per errore. La patria di queste osterie è Ariccia, paese in cui la porchetta romana gode di una tradizione millenaria. Dove mangiare la porchetta ad Ariccia non è quindi un problema. Semmai c’è solo l’imbarazzo di scegliere tra le tante fraschette tra le vie del centro storico. Ma se ci si ferma qui, non si sbaglia mai.
Porchetta Ariccia IGP anche da regalare
Chi mangia la porchetta in fraschetta ne rimane sempre conquistato. Ecco perché conviene approfittarne e fare shopping goloso mentre si è a spasso per i Castelli Romani, il posto migliore dove comperare la porchetta di Ariccia. Ma anche chi vive lontano e non l’ha mai provata, o sente nostalgia di questa specialità della cucina laziale può fare la spesa sugli shopping online delle principali aziende che producono Porchetta di Ariccia Igp e acquistare i comodi tagli porzionati: un tronchetto di porchetta di Ariccia può essere anche un’idea golosa per arricchire il classico cesto natalizio gourmet, soluzione che ha sempre il suo bel perché tra le idee per i regali di Natale.
Quanto costa la porchetta Ariccia IGP?
Il costo? Difficile stabilire per la porchetta di Ariccia un prezzo al kg preciso. Le variabili che concorrono a influenzarlo sono tante, legate soprattutto al taglio, quindi la porchetta intera, a tranci o affettata, e ai quantitativi che vengono ordinati. Il sistema migliore, per non sbagliare, è sempre quello di mettere a confronto le diverse offerte dei produttori, prima di mettere mano al portafogli.