Poke Bowl: l'alternativa culinaria hawaiana al "solito" sushi

Il poke bowl è una ricetta tipica hawaiana a base di pesce crudo che sta spopolando in Europa e negli Stati Uniti. Ecco come si prepara e quali sono le varianti
Tutti i profili Instagram più glamour l’hanno già fotografato: il poke, anche noto come “poke bowl”, è un riadattamento hawaiano al classico abbinamento di pesce crudo e riso. Tant’è che molti ristoranti fusion lo offrono già sul menù, e lentamente sta diventando una validissima alternativa ai più conosciuti sushi e sashimi. Vediamo insieme, nel dettaglio, in che cosa consiste questo poke bowl e quali sono le varianti principali di uno dei piatti più gustosi del momento.
Che cos’è il poke bowl?
Dal Pacifico con furore, arriva quello che i giornali definiscono il nuovo sushi, o la nuova ceviche. Il poke bowl è un piatto fresco e profumato che nasce fra le favolose onde delle Hawaii con lo scopo di dare nutrimento e ristoro ai surfisti. E siccome l’Occidente non può rinunciare al “comfort food“, il poke bowl si sta diffondendo anche qui.
Di tutte le grandi rivoluzioni alimentari moderne, quella del pesce crudo, a partire da tutti i tipi di sushi, ha decisamente riscritto il modo con cui gli occidentali si approcciano a un piatto che conoscono bene, ma che hanno sempre cucinato in maniera molto diversa.
Il nuovo trend, che spopola, si chiama poke o poké, una parola hawaiana che significa “tagliato a tocchi”, ovvero a piccoli bocconcini e non fettine. Se inizialmente è nato come piatto povero per sfamare i pescatori, e si faceva con quello che c’era in casa come il tonno o il polpo, il poke bowl sbarcato in Occidente non ha niente di banale: realizzato in un’infinita varierà di combinazioni e sapori, il poke viene solitamente condito con salsa di soia, alghe, olio di sesamo, cipolle, peperoncino, verdure e spezie del Pacifico.
E se la ricetta originale rispetta gli ingredienti locali di quell’isola paradisiaca, il poke bowl arriva in Europa offrendo una vasta gamma di sapori, tutti da ricombinare e sperimentare. Non faticherete a trovare il poké servito con i pomodori oppure con una combinazione sfiziosa di salmone e avocado.
Le mille ricette poké
Il poké bowl è uno dei piatti nazionali hawaiani la cui bontà è riuscita a conquistare dapprima gli Stati Uniti e poi l’Europa. A New York e Los Angeles, tutti fanno la fila al proprio food truck di fiducia per una pausa pranzo con una ciotola di poké.
E, come per la ceviche, il successo globale ha spinto i cuochi di tutto il mondo a sperimentare questo piatto e combinarlo ai sapori locali, come le zucchine, le carote e la quinoa. Il punto di forza di queste ciotole poké è proprio la loro componibilità che le rende meravigliose tavolozze di sapori, nostrani e lontani al tempo stesso.
La ricetta originale prevede pesce crudo a “tocchetti” (soprattutto il tonno, ovvero l’ahi poké), salsa di soia, cipolle e olio di sesamo. Alcune varianti dell’isola, fortemente influenzate dalla cucina giapponese, prevedono il furikake (un misto di pesce essiccato e alghe), peperoncini tritati, alga lime, uova di pesce e wasabi.