Pasticceria italiana: i peccati di gola più buoni del Bel Paese

Babà, cannolo, cannoncino e bignè. Quali sono i mignon più buoni della pasticceria italiana? Scopriamolo attraverso questa breve guida culinaria....

Dolci e gelato

La pasticceria italiana è una delle migliori al mondo, assieme a quella francese (chi può resistere ai buonissimi e coloratissimi Macarons?), poiché offre una grande quantità di prodotti e tutti di ottima qualità, in grado di regalare piccoli momenti di piacere. Alla base dei pasticcini italiani più buoni vi sono ingredienti strepitosi, come frutta fresca e cioccolato, nonché raffinati impasti, quali la pasta frolla, quella dei bignè e la sablée , solo per citarne alcune.

E, se in passato si dava maggiore importanza al gusto, anche perché, viste le condizioni economiche spesso precarie, le leccornie venivano consumate solo in caso di eventi particolari, attualmente i pasticceri, possono essere definiti come dei veri e propri artigiani del gusto, in grado di appagare non solo il palato, ma anche l’occhio, che, giustamente, vuole la sua parte.

Certamente le creazioni dolci di piccole dimensioni, si ritrovano in tutto il Bel Paese, ma a meritare il maggior plauso è sicuramente la pasticceria mignon piemontese, che si è specializzata in questo tipo di creazioni gastronomiche.

Breve storia della pasticceria italiana

Fino all’anno Mille le fonti scritte riportano poche informazioni in merito alle preparazioni dolci effettuate. Tuttavia, si è a conoscenza di pani speziati e ricchi di frutta e miele, che venivano realizzati per lo più in occasione delle celebrazioni religiose.

Durante il periodo romano, assai apprezzati erano i datteri ripieni di noci, che ancora oggi vengono consumati nel Sud Italia, ma anche una sorta di budino, caratterizzato da latte, uova, noci, spezie e miele. I primi ricettari comparvero nei monasteri a partire dal 1200, spesso utilizzati per allietare le tavole dei ricchi signori.

Nel periodo medievale e tardo medievale si svilupparono, invece, alcuni prodotti che si ritrovano ancora oggi nella tradizione dolciaria italiana, come il panpepato ed il buccellato. É bene sottolineare, però, che una vera e propria rivoluzione dolciaria si ebbe con l’arrivo dello zucchero dalle Americhe, a partire dal XVI secolo, e con l’inizio delle coltivazioni della barbabietola da zucchero.

Da non sottovalutare è anche l’arrivo del cacao, che si ritrova in numerose specialità dolciarie, e che proviene, anch’esso, dai territori di nuova esplorazione. Da questo momento, infatti, vennero ideate anche le preparazioni soffici, come il pate génoise, che anticipò il pan di Spagna, nonché le paste frolle e le sfoglie, che vengono utilizzate ancora oggi nella piccola pasticceria.

15 prelibatezze da gustare in giro per l’Italia

La pasticceria italiana come già sottolineato poco sopra, è ricca di prelibatezze dolci, adatte a soddisfare qualunque tipo di palato. É, dunque, d’obbligo citare i nomi dei pasticcini più conosciuti ed apprezzati della Penisola. Ma da quale incredibile creazione è bene partire? Difficile a dirsi. Tuttavia, visto che prima è stato fatto un particolare elogio alla tradizione dolciaria piemontese, è bene iniziare con le bignole ed i baci di dama, per poi spostarsi in tutt’altra regione con i babà, imbevuti di rum.

Cosa dire poi dei cannoli siciliani e delle teste di Moro, di derivazione campana? Degni di nota sono anche i classici cannoncini alla crema, ed i bignè, che vengono riempiti, non solo di crema pasticcera, ma anche con altri incredibili ingredienti.

Proseguendo con questo excursus, si possono citare i dolcetti a base di pasta di mandorle, i Rujolos sardi, i cestini di frutta, il salame di cioccolata e la diplomatica, un vero e proprio classico.

In Abruzzo sono famose, invece, le Sise delle monache, mentre in Puglia i Sospiri di noci. Infine, sempre zigzagando tra le varie regioni, vale la pena di ricordare il pasticciotto leccese e gli Sfinci di San Giuseppe, una delle più famose specialità siciliane e carichi di gustosa crema di ricotta.