Pasta al dente: tutti i vantaggi di una cottura perfetta

Perché si dice che la pasta al dente faccia bene alla salute? Ecco tutti i vantaggi di scolare la pasta quando la cottura è al punto giusto
Chi la vuole cruda e chi la vuole cotta: davvero noi italiani non riusciamo ad accordarci su quale sia il modo migliore di mangiare la pasta! Se sul gusto e consistenza ci sono diverse scuole di pensiero, così come sono tantissimi i tipi di pasta, è certo che il livello di digeribilità dell’alimento è favorito dalla cottura, pasta al dente o ben cotta – meglio ancora se si tratta di pasta biologica – non si digerisce allo stesso modo.
Cosa si intende per pasta al dente
Prima di stabilire quale sia il tipo di cottura migliore per la nostra pasta, vediamo cosa significa pasta al dente. In realtà non ha un significato definito, la pasta è cotta quando perde il filo interno, ovvero tagliando un rigatone o uno spaghetto si presenta tutto omogeneo, senza interruzioni. La pasta, per essere al dente, deve essere scolata prima di questo momento.
Come fare una perfetta pasta al dente
Il segreto per un piatto di pasta perfettamente al dente è scoprire qual è il momento migliore – prima del punto di cottura – per scolarla. Brutte notizie: non esiste. O meglio, non è possibile stabilirlo, soprattutto in Italia, dato che tutti mangiano pasta e ognuno ha un gusto diverso. Come fare, quindi, una perfetta pasta al dente? È necessario assaggiare, anche più volte se necessario, finché il nostro “dente” non pensa sia la giusta consistenza. Con un po’ di pratica poi si impareranno i giusti tempi di bollitura per la cottura ideale, ma anche a riconoscere una buona pasta secca.
Pochi trucchi per una cottura perfetta
Al di là dei minuti di cottura, ci sono altri trucchi per una pasta cotta perfettamente.
- Evitiamo di lanciare la pasta nella pentola. Caliamola delicatamente, in modo da evitare rotture superficiali che non consentono una distribuzione dell’acqua uniforme.
- Appena caliamo tutta la pasta necessaria giriamo subito delicatamente. In tal modo eviteremo che si attacchi!
- Non abbandonate la pentola! Torniamo a girare ogni tanto, regoliamo la temperatura se vediamo che è scesa o salita eccessivamente.
- Considera la cottura anche in base a ciò che devi fare dopo: se va ripassata insieme al condimento è meglio scolarla un minutino prima per evitare che scuocia, se invece va messo un condimento a freddo cerchiamo il grado ideale assaggiando sempre.
Pasta al dente, calorie e glicemia
Ciò che possiamo affermare con certezza è che la pasta al dente ha un basso indice glicemico: con questo livello di cottura i granuli di amido contenuti nella pasta, specie se realizzata con grano duro, si idratano ma non si disperdono nell’acqua. In questo modo noi possiamo assimilare l’amido in maniera graduale evitando innalzamenti e picchi di glicemia.
Buona notizia quindi per i diabetici, che potranno godersi un piatto di pasta – sempre senza esagerare – purché la scolino un paio di minuti prima della cottura completa. C’è un ulteriore beneficio nel mangiare la pasta al dente: pare che faccia dimagrire, in molte diete infatti è consigliato questo grado di cottura.
La motivazione non è certo perché la pasta al dente ha meno calorie di quella ben cotta, sono esattamente uguali, però evitare picchi glicemici fa in modo che il corpo abbia un senso di sazietà costante, fermando l’improvvisa voglia di snack e spuntini, principali responsabili del sovrappeso.