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Tutte le novità sui bonus pagamenti POS 2021

È stato approvato il Decreto Legge che rafforza il Bonus per i pagamenti con POS per tutti gli esercenti. Ecco tutte le novità

12-07-2021 (Ultimo aggiornamento 13-07-2021)

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Ormai non si tratta più solo di voci di corridoio: con il nuovo decreto legge approvato il 30 giugno, il bonus pagamenti pos introduce nuove misure che vanno a favorire i commercianti e gli esercenti.
Si tratta, senza dubbio, di una misura equa che, dopo l’introduzione del cashback di Stato che ha favorito i consumatori, ora si rivolge anche a coloro che si sono trovati ad affrontare maggiori spese per consentire ai propri clienti di pagare attraverso forme elettroniche.
Si sa, infatti, che spesso le spese di gestione per i pagamenti tramite bancomat e carte di credito incidono in modo sensibile, costringendo il beneficiario, in caso di cifre modeste, a ridurre il proprio guadagno.

Come funziona il bonus pos

La novità per il bonus pagamenti pos è stata introdotta modificando l’articolo 22 del decreto legge n. 124/2109. In tale articolo, infatti, gli incentivi fiscali pos erano commisurati nella percentuale del 30% sulle commissioni. Ciò significa che era riconosciuto un credito di imposta corrispondente al 30%. La modifica all’articolo ha fatto sì che il bonus commissioni pos per gli esercenti salga al 100%, abbattendo così del tutto le spese di gestione dei sistemi elettronici di pagamento.

Chi sono i beneficiari del bonus bancomat 2021

I beneficiari di questa nuova misura sono gli esercenti, ovvero coloro che ricevono pagamenti in cambio di prestazioni di servizio o di cessione di beni da parte dei clienti finali.
Gli esercenti negli ultimi anni si sono trovati a dover fornire la possibilità del pagamento con mezzi elettronici: molte misure legislative nel corso del tempo hanno portato gli esercenti ad adottare strumenti di pagamento tracciabili, collegandoli al registratore di cassa e rendendo i pagamenti tracciabili. Queste misure, per quanto spesso complesse e farraginose, sono state introdotte per migliorare la trasparenza nei pagamenti e per contrastare il lavoro in nero.
Ultimamente, poi, l’introduzione del cashback di Stato ha dato un’ulteriore spinta alla richiesta da parte dei consumatori finali di poter pagare con questi sistemi.

Credito d’imposta pos 2021: cosa cambia

Il cambiamento è davvero importante e molti esercenti lo aspettavano per poter essere in regola con le forme di pagamento, offrire un servizio aggiuntivo alla clientela e, allo stesso, tempo non andare in perdita a causa delle spese.
Ora questa iniziativa dovrà far ricredere chi ha sostenuto che le ultime normative sui pagamenti elettronici fossero del tutto a spese degli esercenti.
Oltre all’aumento del credito di imposta pos 2021 dal 30% al 100%, un’altra importante novità è rappresentata dal fatto che verrà riconosciuto un ulteriore credito d’imposta per coprire le spese per l’installazione del pos.
Riassumendo:

  • tutti gli esercenti titolari di partita IVA che ricevono un pagamento tramite pos, bancomat o carta di credito in relazione alla prestazione di un servizio o di una cessione di beni hanno diritto a un credito d’imposta del 100% per le commissioni dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022;
  • tutti gli esercenti titolari di partita IVA che nel periodo compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022 si dotano, comprando, installando o noleggiando un sistema di pagamento elettronico, hanno diritto a un credito di imposta per le spese di acquisto e installazione. La percentuale è variabile a seconda di determinati criteri.

Credito d’imposta per installazione pos: come funziona

Mentre per il credito d’imposta ottenuto per pagare le commissioni sulle operazioni con pos la percentuale è stata fissata al 100%, per l’installazione del pos il recupero delle spese attraverso il credito d’imposta dipende da alcuni fattori.
Il credito d’imposta spetterà solo se i sistemi evoluti di pagamento verranno collegati al registratore di cassa. La quota dipenderà dagli incassi dell’esercente e avrà un tetto massimo di 160 euro per persona.

  • Per chi ha dichiarato incassi o ricavi inferiori a 200 mila euro è stato stabilito un credito d’imposta del 70% della spesa totale;
  • Per chi ha dichiarato incassi o ricavi compresi tra 200 mila euro e 1 milione di euro è stato stabilito un credito d’imposta del 40% della spesa totale;
  • Per chi ha dichiarato incassi o ricavi compresi tra 1 e 5 milioni di euro è stato stabilito un credito d’imposta del 10% della spesa totale.

Se invece gli strumenti di pagamento elettronico hanno anche la possibilità di memorizzare i dati e di trasmetterli elettronicamente, il tetto massimo sale a 320 euro e la percentuale aumenta:

  • Per chi ha dichiarato incassi o ricavi inferiori a 200 mila euro è stato stabilito un credito d’imposta del 100% della spesa totale;
  • Per chi ha dichiarato incassi o ricavi compresi tra 200 mila euro e 1 milione di euro è stato stabilito un credito d’imposta del 70% della spesa totale;
  • Per chi ha dichiarato incassi o ricavi compresi tra 1 e 5 milioni di euro è stato stabilito un credito d’imposta del 40% della spesa totale.

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