I tipi di pizza più gustosi e conosciuti, regione per regione

Esistono tante tipologie di pizza e ogni regione ha le sue prelibatezze tipiche: scopriamole tutte insieme in questo articolo

Mangiare bene

Quando si parla di pizza ognuno ha i suoi gusti, ma resta il fatto che si tratta di una pietanza che piace un po’ a tutti. Ecco allora regione per regione, i tipi di pizza più conosciuti, amati ed apprezzati.

Pizze tipiche regionali

La prima regione che viene in mente è la Campania, o meglio la città di Napoli. La pizza sottile, morbida, con il cornicione lievemente più spesso, ma leggero e ricco di bolle (gli alveoli), non è l’unica che può conquistare il cuore e il palato. Ci sono altri tipi di pizza come ad esempio, quella fritta. Altrettanto eterea, si avvale della stessa lunga lievitazione di quella tradizionale, risultando quindi digeribile nonostante la leggera frittura. In questo caso viene utilizzata la farina e il lievito madre. Il condimento, in genere pomodoro, mozzarella, un filo d’olio extra vergine d’oliva e una foglia di basilico, viene aggiunto solo a cottura ultimata. Un’alternativa piuttosto sfiziosa alla celebre pizza cotta nel forno a legna, da mangiare piegata a libretto. E non dimentichiamo che la pizza napoletana, diversa da quella romana, è patrimonio dell’Unesco.

Piuttosto nota ed apprezzata è anche la pizza sottile della capitale o la pinsa romana. La pizza alla pala romana ha una forma allungata e dimensioni ampie. L’impasto, ad alta idratazione, viene cotto direttamente sulla pietra refrattaria. Non ha i bordi più spessi e la sua consistenza è leggera, con un’alveolatura molto sviluppata verso l’interno e la tipica e gustosa crosticina alla base. La bianca viene spesso accompagnata dalla mortadella. Sempre di stampo romano e piuttosto simile alla precedente è la pizza in teglia. Si cuoce nel forno elettrico, una pizza al taglio che si consuma principalmente camminando o in modo rapido. Infine, la pizza tonda che ha un impasto leggermente meno idratato, ma la classica consistenza detta scrocchiarella, soprattutto ai bordi. Merito dell’olio extra vergine d’oliva oppure di semi, aggiunto nell’impasto.

Spostiamoci in Liguria con la pizza genovese o meglio, la focaccia. Alta, con una mollica estremamente morbida, alveoli ben marcati, risulta umida. L’olio extra vergine di oliva e qualche granello di sale grosso fanno la loro parte ma il segreto sembra essere nell’uso corretto del malto d’orzo nell’impasto. Famose le versioni con olive, con pomodorini o con cipolle.

A Palermo, in Sicilia c’è invece lo sfincione. La caratteristica principale di questa pizza è la sua spugnosità, risulta soffice e morbida. Viene generalmente condita con pomodoro, cipolle, origano, sarde e caciocavallo. Una consistenza particolare, tra pane e pizza e infatti, sembra proprio essere nata grazie all’inventiva di alcune suore, per sostituire il pane senza niente!

A Torino, in Piemonte, c’è la pizza al tegamino (o al padellino). Piccola, alta, soffice, ma leggermente croccante all’esterno e con doppia lievitazione. Dopo la prima, l’impasto è diviso nei padellini, dove verranno poi cotti. La Margherita è il gusto più diffuso ma ci sono anche preparazioni gourmet.

Sperimentazione e novità

Dopo aver citato alcune delle specialità regionali, non si possono ignorare le innovazioni più recenti in ambito culinario e citare le pizze più particolari. E proprio riprendendo l’etichetta precedentemente citata, quella del gourmet, cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Ciò che fa davvero la differenza in una degustazione di pizze è il boccone perfetto, con ingredienti di altissima qualità, locali e bio. Un fantastico impiattamento per uno spicchio digeribile che punta all’eccellenza tentando abbinamenti di sapore nuovi e talvolta audaci. La tradizione che incontra la modernità. Più street ma accomunato dall’alta qualità e dall’utilizzo del lievito madre, è il trapizzino romano. Una tasca triangolare di pizza bianca con farine macinate a pietra, che racchiude numerosi tipi di condimento tipici della cucina romana. L’originale trapizzino è amato e diffuso anche all’estero. E poi che dire della pizza waffles?

Ci sono tanti tipi di pizza che ancora oggi sopravvivono nella loro forma più pura e accanto a questi, diverse nuove combinazioni e contaminazioni, di farine, di impasti, di condimenti e di contemporaneità. Perché non assaggiarli tutti?