Frutta disidratata: vantaggi, svantaggi e quando mangiarla

La frutta disidratata può essere un'ottima alleata nella vita di tutti i giorni: ecco quanta mangiarne e tutte le proprietà.

Mangiare bene

La frutta disidrata non va confusa con quella che erroneamente viene chiamata frutta secca (frutta oleosa), in quanto la frutta disidrata perde tutta l’acqua contenuta al suo interno, aumentando la quantità di zuccheri e le proprietà al suo interno e acquistando una maggiore quantità di grassi. È per questo che la sua efficacia nelle diete dimagranti e nell’alimentazione in generale è stata a lungo discussa.

Preparazione della frutta disidratata

Un tempo per essiccare alimenti come la frutta venivano usati grandi tavoli, su cui venivano stese tovaglie o lenzuola bianche, dove i frutti venivano lasciati ad essiccare sotto il sole per diverse ore. Adesso la produzione viene per di più fatta industrialmente tramite apposite macchine, ovvero gli essiccatori di alimenti.

Bisogna però fare attenzione, perché quando il prezzo d’acquisto è troppo a buon mercato potrebbe significare che la frutta utilizzata non è di buona qualità. Per mantenere un bell’aspetto e un buon sapore è probabile che vengano aggiunti molti zuccheri e che la frutta venga sbiancata tramite il Diossido di Zolfo o l’Anidride Solforosa (che viene indicata sul retro dell’etichetta col codice E220).

Questo componente non è pericoloso per l’organismo se assunto in piccole quantità, ma essendo di natura industriale, è giusto preferire alimenti non trattati. In questo caso avrete probabilmente dei frutti meno belli, ma più genuini.

Vantaggi della frutta disidratata

Svantaggi della frutta disidratata

Tipologie di frutta disidratata