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Come riconoscere un buon vino: tutto quello a cui fare attenzione

Di vini, ce ne sono infinite varietà e tipologie. Ma come fare a riconoscere un buon vino? Ecco tutto quello che c'è da sapere

10-12-2018

Enoteche e vini

L’Italia è uno dei paesi leader nella produzione vinicola mondiale e i migliori vini italiani sono noti e apprezzati molto oltre i confini nazionali. Tuttavia, quello vinicolo, è un mondo ampio e variegato in cui non è facile destreggiarsi, soprattutto, se non si è appassionati o conoscitori. E allora, come riconoscere un buon vino da portare sulle nostre tavole o regalare?

Vino buono: le caratteristiche che deve avere

Il vino è senza dubbio una delle bevande più antiche e più amate dagli italiani, compagno fedele dei pranzi e delle cene più succulente e di ogni occasione di festa e convivialità. Importantissimo, per la degustazione di un vino e per capirne la qualità, il giusto bicchiere. Per poter annusare e assaporare un vino nella sua pienezza, dev’essere versato nel bicchiere idoneo, capace di farlo “respirare” nel modo corretto. Solo dopo aver fatto decantare leggermente il vino sarà possibile osservarlo con attenzione e avvicinarlo al naso e, come prima cosa, semplicemente sentirne il profumo.

Ma, come riconoscere un buon vino dalla bottiglia?
Un vino buono si riconosce prevalentemente dal fatto che è pulito, non torbido, senza sentori sgradevoli, senza variazioni di colore legate a una eccessiva ossidazione. Spesso nelle bottiglie, soprattutto di vino rosso, è presente del sedimento sul fondo legato ai tannini presenti. Non è un difetto, il vino risulterà comunque accettabile, ma è un indice di errata conservazione per cui è sempre meglio evitare bottiglie di vino con sedimenti sul fondo.
Sapere osservare tutti questi elementi sarà un ottimo punto di inizio per valutare la qualità di un vino, che sia bianco, rosso o rosato.

Come riconoscere un buon vino dall’etichetta

Molti pensano che distinguere un vino buono da uno che non lo è sia cosa semplice, mentre altri pensano che occorra avere doti particolari per poter studiare la materia. In realtà, saper riconoscere un buon vino è frutto di un mix di esperienza e sensibilità, di odorato fine e palato allenato.

Sembra banale, ma non lo è: tutto inizia dall’etichetta. Sull’etichetta sono contenute numerose informazioni, quasi una carta d’identità del vino. Se si vuole puntare su una scelta di qualità e su vini pregiati, è bene acquistare vino proveniente da filiere controllate o marchiato DOC o DOP, elemento che è sempre garanzia di alta qualità, mentre la presenza del marchio IGT non è così d’aiuto.

Per legge infatti il 15% del vino di ogni bottiglia può essere realizzato con uve provenienti da vitigni esterni alla regione di provenienza, dunque nel processo di riconoscimento di un buon vino, il marchio IGT non è così indicativo.
Neanche leggere l’annata sarà di aiuto perché, a meno che non siate degli intenditori, non vi dirà molto. Molto importante per la scelta di un vino pregiato è anche conoscere le terminologie presenti in etichetta: sai cosa significano Riserva, Superiore o Classico?

Come riconoscere i difetti del vino

Il vino può presentare numerosi difetti legati non solo alla tipologia di vino stesso, ma anche al metodo di conservazione. Come riconoscere in questi casi un buon vino?

Uno dei difetti più comuni che si può riscontrare è l’odore di tappo quando si apre una bottiglia di vino: quello è il segnale che il sughero è rimasto troppo a lungo a contatto con il liquido o che, addirittura, alcuni pezzetti di sughero sono caduti all’interno della bottiglia. Altri odori strani possono essere quello di uova marce o di aglio che sono sempre dovuti allo sviluppo di alcune sostanze come l’idrogeno solforato e mercaptani o disolfuri.

Altro elemento a cui occorre fare attenzione per riconoscere un buon vino è il sapore “ferroso”: nel caso in cui stiamo assaggiando un vino e sentiamo un leggero sapore ferroso, vuol dire che è stato mal conservato o che ci sono state delle infiltrazioni che ne hanno alterato il gusto.

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