Come cucinare una trippa gustosa secondo tradizione

La trippa è un piatto tipico della gastronomia italiana e ogni regione l’ha personalizzata a suo modo: scopriamo questo particolare piatto e i trucchi...

Mangiare bene

La trippa è un piatto molto diffuso nel nostro Paese e lo si trova in ogni cucina tipica personalizzato in abbinamento ad altri ingredienti, come la verdura di stagione con cui fare un brodo perfetto. Cotta in modi diversi e tagliata di solito a striscioline, la trippa è conosciuta sin dall’antichità e costituisce ancora oggi una leccornia della cucina rustica tradizionale. Cos’è la trippa? La trippa o le trippe sono sostanzialmente frattaglie economiche derivanti dallo stomaco del bovino (non dall’intestino come alcuni pensano) o talvolta (ma più di rado) del maiale.

Lo stomaco del bovino è fatto in maniera particolare perché è un animale ruminante. L’animale ha quattro cavità nello stomaco con consistenze diverse fra loro. C’è lo stomaco, cioè l’abomaso, e ci sono poi tre pre-stomaci, ovvero il rumine, l’omaso, il reticolo. Tutte queste componenti non hanno scarto ma sono utilizzabili, sane e molto nutrienti. A chi si chiede, quindi, se la trippa fa male possiamo dire tranquillamente di no. La trippa con 85 calorie ogni 100 grammi, non è di per sé un alimento grasso: ha il 60% di proteine e il 4% di grassi.

Come preparare una trippa buona?

Per una buona trippa si preparano striscioline in parti uguali (o equilibrando in base alle preferenze) delle quattro tipologie di carne: il rumine (la sezione grassa e spessa), il reticolo (quella più sottile), l’omaso (la parte più magra con le lamelle), l’abomaso (scuro e grasso). Un tempo la preparazione della trippa era lunghissima e anche piuttosto laboriosa e così è ancora se la si prepara a partire dalle frattaglie fresche. Per diventare buona e morbida, infatti, la trippa va trattata e cotta molto a lungo.

La si può acquistare al naturale, cioè ancora da ripulire dai succhi gastrici dell’animale; pulita, sciacquata dagli stessi; o sbiancata, cioè trattata con il cloro per l’eliminazione dei germi. In base a come la si acquista bisogna procedere con i diversi passaggi fino a ottenere una trippa pulita, chiara e ben sciacquata anche dall’odore del cloro. Una volta fatti tutti i passaggi la si può tagliare a striscioline per adoperarla in cucina. Senza affrontare il processo di preparazione è possibile molto semplicemente comprarla già pronta bollita.

Come si cucina la trippa?

Nella cucina italiana la trippa costituisce un piatto tipico e ogni regione ne ha una sua versione tradizionale, proprio come per la pasta fresca ripiena. La base è comunque la solita trippa trattata come suddetto e tagliata a striscioline. Alcune ricette la vedono più asciutta, altre invece prevedono una consistenza più brodosa. Come cucinare la trippa? Dipende da quale tradizione regionale si decide di seguire. Eccone le versioni più note: