Conosci la Pet Therapy col gatto? Cos'è e quali sono i benefici

Momenti di gioia, di divertimento, ma anche di puro affetto e amore. Avere un gatto come animale domestico può avere tantissimi effetti positivi sull’umore delle persone. Questi fantastici felini, dalla forte personalità, possono accompagnare chiunque verso un percorso di crescita, di miglioramento o di cura sia da un punto di vista emotivo, che psicomotorio e comunicativo ed è per questo che vengono impiegati regolarmente per terapie efficaci.
La pet therapy con gatto è estremamente diffusa per via dei numerosi benefici che comporta, soprattutto nei bambini e negli anziani. Prendersi cura di un animale permette loro di sviluppare empatia, senso di responsabilità e gli permette di comunicare meglio e di esprimere in maniera più consapevole le proprie emozioni.
Pet therapy: cos’è e benefici

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Pet therapy è un termine coniato negli anni ’60 e fa riferimento all’impiego degli animali da compagnia per la cura di alcune patologie psichiche e fisiche. Viene messa in pratica da un’équipe specializzata, che segue delle direttive precise, soprattutto nei centri per anziani, nei centri di recupero, nei centri penitenziari e nelle terapie destinate ai bambini.
In Italia il termine pet therapy è stato formalmente sostituito con Interventi assistiti con gli animali (IAA), che a sua volta prevede ulteriori distinzioni in base all’obiettivo che si vuole raggiungere e del tipo di approccio. Può prevalere un aspetto ludico-ricreativo, educativo o terapeutico.
Attraverso la pet therapy (da praticare anche in agriturismo), oltre a trasmettere il senso di responsabilità e ad incrementare l’empatia, si può ridurre l’ansia, rinforzare la capacità di pensare al presente e di rispettare i bisogni altrui, abbassare la pressione sanguigna, la glicemia e il battito cardiaco e incrementare i livelli di cortisolo ed endorfine.
Vengono utilizzati per fare pet therapy cavalli e altri animali da fattoria, pesci, delfini, uccelli, cani e gatti. Tra le figure coinvolte in questo percorso, veterinari, educatori, medici di famiglia, assistenti sociali e altri specialisti.
I gatti, insieme ai cani, sono tra le specie più utilizzate per i percorsi di pet therapy a lungo-medio termine. L’unico rischio che può derivarne è dato dall’allergia al pelo dell’animale.
Pet therapy gatto, come funziona
Nell’immaginario collettivo il gatto appare come un animale estremamente indipendente, al limite dell’anaffettività. Niente di più falso: i felini sanno essere in grado di donare tantissimo affetto e di stimolare alcune capacità dell’essere umano.
In particolare, prendersi cura di un gatto stimola la sfera dell’empatia. I padroni di questa specie, proprio come accade con i cani e altri animali, devono al loro amico a quattro zampe grandi attenzioni per assicurarsi che il micio stia vivendo in una situazione di benessere. Si sviluppa nel paziente un forte senso di responsabilità.
La pet therapy con un gatto è indicata in particolar modo per gli anziani affetti da Alzheimer, per coloro che subiscono gli effetti di traumi, per dare sostegno psicologico ai pazienti oncologici e a coloro che sono affetti da autismo o con disabilità.
Gatti e persone affette da autismo riescono più facilmente ad entrare in relazione tra di loro. I felini sono diretti e istintivi e ciò aiuta i pazienti a comprendere meglio i sentimenti altrui e a migliorare nell’ambito delle relazioni interpersonali.
Tutti i benefici della pet therapy con gatto
I gatti che vengono impiegati nella pet therapy hanno un carattere tendenzialmente docile e poco aggressivo. Ciò consente di trarre dalla loro compagnia e dall’interazione con l’animale dei vantaggi e dei benefici indiscutibili.
Primo tra tutti, il senso di benessere e di serenità provocato dalle fusa. I gatti hanno un effetto calmante che aiuta a ridurre le ansie e a respirare meglio. Permettono di sviluppare un senso di fiducia, che è utile per affrontare al meglio terapie forti dal punto di vista fisico e psicologico.
Accarezzare un gatto favorisce il rilascio della serotonina, chiamata anche l’ormone della felicità per gli effetti positivi che riesce ad avere sull’umore. Aiuta ad allontanare i cattivi pensieri e la negatività.
Le persone che si prendono cura di un gatto imparano a capire meglio i bisogni altrui interpretando i loro atteggiamenti. Si trovano, infatti, a dover capire quando l’animale necessità di attenzioni particolari, quando ha fame, quando vuole affetto o quando è indispettito e ha bisogno dei propri spazi. Ciò migliora la capacità di interazione con le persone. Ottimi effetti sulle doti comunicative e sulla socialità.
Pet therapy e gatti: quali razze

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Per la pet therapy vengono selezionati solo gatti controllati e con determinate caratteristiche. Devono essere sufficientemente docili, affettuosi e per niente aggressivi. Ciò è necessario per consentire la nascita di un rapporto basato sulla fiducia tra animale e paziente.
Pur non essendo necessario che il gatto appartenga ad una razza specifica, solitamente vengono impiegati nella pet therapy quelle ritenute più docili, come il Siamese, il Ragdoll, lo Sphynx, il Certosino o il Maine Coon, preferibilmente già adulti.
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