Quanto tempo può rimanere da solo un gatto in casa?
Ma davvero i gatti possono stare molto tempo da soli senza soffrire? Generalmente siamo portati a pensare di sì, ma non è del tutto così...
Chi desideri adottare un animale domestico e, per impegni quotidiani, sappia di non poter trascorrere molto tempo nel proprio domicilio, è solitamente indotto a scegliere un gatto. Luogo comune vuole, infatti, che questi felini possano essere lasciati per molte ore di seguito, addirittura per giorni (se in presenza di cibo e acqua adeguati) senza alcun problema.
Ma tale informazione è vera? Si può lasciare per molto un gatto in casa da solo? Bisogna seguire, senza dubbio, una serie di accorgimenti perché l’animale stia bene e non soffra di solitudine.
Gatto in casa da solo: qualche regola
Se si intende lasciare il proprio gatto solo in casa, bisogna assicurarsi di preparare adeguatamente l’ambiente. Per prima cosa, eliminare ogni possibile pericolo per l’animale: cavi elettrici che possano essere masticati o in cui possa rimanere ingarbugliato, per esempio, ma anche oggetti in bilico che possano cadere sull’animale.
Poi è necessario che il gatto disponga di un luogo che avverte come sicuro in cui possa nascondersi, una cuccia o comunque un angolino protetto in cui si possa rifugiare se si spaventa per qualsiasi motivo. Non dimenticare mai i giochi per i gatti soli in casa: tiragraffi, giochini, trespoli adeguati per l’animale in modo che possa intrattenersi e non annoiarsi (e usare il mobilio come oggetto di divertimento).
Cosa fa il gatto quando è solo in casa? Oltre a dormire, si muove per la casa, gioca e spesso, se ne ha la possibilità ed è abituato, esce dal domicilio: è bene quindi che disponga di un microchip con il quale sia possibile risalire ai proprietari o una targhetta in cui siano indicati chiaramente i contatti, in caso di smarrimento.
Passiamo ora a un accessorio fondamentale: la lettiera, che ovviamente deve essere pulita e immediatamente accessibile. Inoltre bisogna avere cura di disporre una lettiera per ogni gatto presente in casa. Infine, naturalmente, è necessario predisporre tutto quanto occorre per l’alimentazione dell’animale: abbastanza cibo e acqua fresca e pulita durante il periodo in cui sarà solo, in un luogo dove l’animale possa raggiungerli in ogni momento ne avverta il bisogno.
In commercio si trovano delle “fontane per gatti”: dei dispenser automatici che lasciano scorrere il liquido e sono particolarmente apprezzati da questi felini. Per quanto riguarda gli alimenti, ricordiamo che il cibo secco, come i croccantini, può rimanere in una ciotola all’aria fino a 48 ore: questo è quanto può stare un gatto da solo in casa.
Non è possibile lasciarlo oltre: se si è a conoscenza del fatto che lo si dovrà fare per un periodo più lungo, sarà assolutamente necessario contattare qualcuno che si rechi ogni giorno a nutrirlo, cambiare l’acqua e lasciarne un’adeguata quantità, e a pulire la lettiera.
In caso non sia possibile chiedere a parenti o amici di farlo, sono presenti numerosi professionisti che si occupano di pet sitting: sono quindi disponibili a occuparsi quotidianamente del controllo e della cura dell’animale per un periodo anche lungo di tempo.
Si può lasciare un gatto solo in casa per 15 giorni, ma bisogna prenderne in considerazione tutti i bisogni, anche quelli relativi alla compagnia. Vedere una persona quotidianamente potrebbe essere un antidoto contro la solitudine.
Come abituare il gatto a stare solo
Se si è a conoscenza del fatto che si dovrà lasciare il proprio gatto per un certo periodo di tempo, sarà bene agire gradualmente perché la solitudine non diventi un fattore di stress per l’animale. Ma come abituare il gatto a stare da solo in casa? Molto semplicemente, uscendo dall’abitazione ma per brevi periodi, quotidianamente, e aumentando poi i tempi in modo che non sia avvertito come un abbandono repentino.
Attenzione, però, alla fase di vita in cui si trova il gatto: se in possesso di un cucciolo, infatti, non bisogna abbandonarlo per più di un’ora al giorno. Oltre i quattro mesi di vita questo periodo quotidiano aumenta fino a un massimo di quattro ore (con il consiglio di abituare l’animale a stare solo con gradualità). In età adulta, come anticipato, si può arrivare fino a un massimo di due giorni, con tutte le cautele del caso.
È bene sottolineare che esistono modi che aiutano a capire se il gatto soffre di solitudine: se si nota, infatti, una perdita di peso, un modo di alimentarsi discontinuo e un miagolio continuo, oppure urinazione fuori dalla lettiera, ci si potrebbe trovare di fronte a segni di stress. Questo stress potrebbe essere causato dal senso di abbandono e solitudine dell’animale: meglio rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per un consulto.