Gatto bengalese: tutto quello che c'è da sapere
Il gatto leopardo, noto anche come bengalese, è una specie bellissima e costosa: ecco cosa bisogna sapere
Il gatto leopardo è una specie molto affascinante. Definito anche gatto bengalese è un ibrido fra razze di gatti: quella comune e i felini selvatici asiatici. Ecco quindi spiegato il motivo del suo manto che è simile a un leopardo.
Rispetto alle altre specie, il gatto leopardo è relativamente moderno. Sì, perché la sua razza è stata riconosciuta ufficialmente solo nel 1991. Ciononostante la sua origine risale a qualche tempo prima, in particolare nel 1963 quando è stato tentato di realizzare il primo incrocio in California. L’idea è di Jean Sudgen che ha voluto creare l’incrocio fra il gatto asiatico e il domestico.
Ha un carattere mansueto anche se a volte si fa prendere dall’istinto selvaggio. È per definizione una specie iperattiva. Non è adatto a tutti e bisogna comunque ricreare i giusti spazi affinché si senta tranquillo anche in casa. Dalla corporatura robusta, il maschio può pesare fino a 9 chili e la femmina i 6 chili. Può raggiungere anche i 15 anni, ma tutto dipende anche dal cibo e dallo stile di vita che conduce. A volte può essere soggetto ad alcuni disturbi come la schiena inarcata sintomo che qualcosa nella sua alimentazione non va. In quel caso bisogna rimediare subito.
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Gatto leopardo: le caratteristiche
Il gatto leopardo, conosciuto anche come bengalese, è un incrocio fra la specie domestica e i felini selvatici.
Ha il pelo maculato proprio come quello del leopardo, suo antenato, che va mantenuto sano con una periodica toelettatura, una corporatura robusta rispetto alla razza domestica e può raggiungere fino ai 10 chili. Per questo ha bisogno di più cibo e di maggiori attenzioni.
A volte tende a uscire la sua natura selvaggia, ma si rivela spesso mansueto e di compagnia. Sa adattarsi anche a stare in casa, ma bisogna organizzarla al meglio per ospitarlo ed educarlo nel modo corretto.
Gatto leopardo: come curarlo?
Il gatto bengalese è una specie ibrida, proprio come il gatto asher. Come per ogni animale, bisogna stare attenti a cosa dargli da mangiare. È consigliabile il cibo naturale, ma senza esagerare nelle quantità. Il gatto leopardo ingrassa facilmente. Può essere soggetto ad alcuni disturbi come la schiena inarcata, soprattutto quando è allergico ad alcuni alimenti. Tende a incurvare il dorso e ha contrazioni e spasmi. È bene capire da che cosa deriva questo problema e toglierli qualcosa almeno per una settimana. A volte è persino necessario cambiare la marca per evitare che il disturbo si ripresenti o sfoci in patologie più complesse come la stomatite del gatto.
Quanto costa il gatto leopardo
Il gatto leopardo o bengalese è fra i più costosi in assoluto. Non quanto un ibrido come il gatto ashera, in ogni caso il suo prezzo arriva anche a 2500 euro. In Italia si è diffuso solo di recente ed è questo uno dei motivi per cui costa così tanto rispetto alle altre razze di gatti o alle specie relativamente più antiche e non solo. Già, perché il prezzo del gatto bengalese dipende anche dalla sua particolarità. Naturalmente il costo oscilla anche per il pedigree e tutti i documenti necessari per capire se è di razza.