Cosa mangia e come gestire un riccio africano?

Il riccio africano è molto simile a quello europeo, anche se non va in letargo. Scopri in questo articolo tutte le informazioni utili su questo animale
Il riccio africano è un mammifero appartenente alla famiglia Erinaceidae. Il suo nome scientifico è Atelerix Albiventris ed è originario delle zone aride dell’Africa centrale.
Come il più noto riccio europeo, anche quello africano ha la parte dorsale del corpo ricoperta di aculei di 0,5-1 cm di lunghezza. Queste spine offrono protezione all’animale permettendogli di chiudersi a palla per difendersi da attacchi esterni. Diversamente da quello europeo, il riccio africano non va in letargo, essendo originario di zone equatoriali dove le temperature sono costanti.
Riccio africano: Dove tenerlo?
La gabbia non ha bisogno di una copertura in quanto il riccio africano non è in grado di saltare. Questa deve essere però sufficientemente alta per evitare spiacevoli fughe, inoltre deve avere le pareti e il fondo lisci e privi di asperità per non creare lesioni alle zampe.
È importante che la gabbia sia sempre pulita, sul fondo non ci devono essere residui di escrementi e di urina che potrebbero creare dermatiti all’animale. Aiuta ad assorbire le deiezioni, l’utilizzo di carta di giornale che deve essere frequentemente cambiata.
Per la salute del riccio africano è bene arricchire l’ambiente con una o più tane e nascondigli dove farlo rifugiare. Evitare l’uso di cotone o stracci perché potrebbe ingerirne delle parti.
Il riccio richiede temperature di 25-30 gradi, quindi durante l’inverno queste devono essere assicurate attraverso delle fonti di calore come lampade riscaldanti.
Il costo di una gabbia per ricci varia generalmente tra i 60 e gli 80 euro, mentre il prezzo per acquistare un esemplare di riccio africano varia tra le 80 e le 100 euro.
Cosa mangia? Alimentazione
Il riccio africano è un insettivoro, quindi ha bisogno di una dieta con molte proteine e pochi grassi. La base dietetica può esser costituita da un cibo da gatto di ottima qualità a cui aggiungere carne cotta, uova sode, pezzetti di frutta di stagione e qualche insetto vivo. Essendo un animale tenuto in cattività, bisogna tenere presente che la razione di cibo deve essere misurata per evitare l’obesità.
L’apporto di acqua deve essere garantito mettendo a disposizione del riccio sia delle ciotole, sia degli abbeveratoi a goccia, in modo che possa abbeverarsi senza difficoltà.
Riccio africano: che carattere ha?
È un animale solitario e riservato. Essendo una specie addomesticata da poco, ha un carattere abbastanza selvatico, poco incline alla socializzazione con umani: riuscire a manipolarli può richiedere parecchio tempo.
È notturno e durante le ore di luce tende a dormire nella sua tana e nei suoi nascondigli, mentre è decisamente più attivo nelle ore serali. C’è una forte competizione fra maschi, ma anche i soggetti di sesso opposto riescono a convivere solo durante il periodo dell’accoppiamento. È meglio allevarlo da solo. In cattività può vivere anche fino a 10 anni.
Deve essere vaccinato? Le visite
Bisogna portarlo regolarmente da un Medico Veterinario specializzato in animali non convenzionali. Il riccio africano infatti può essere affetto da parassiti interni ed esterni, patologie dentali e dermatologiche.
Non sono previste delle vaccinazioni e la sterilizzazione non è una pratica abituale poiché allevati da soli.